Nulla e’ vietato a chi pensa in grande.
Antonio Le Pera
Anche ad Acri purtroppo la tendenza va ormai questa triste direzione. In un panorama culturale poverissimo nel quale gli argomenti di discussione vanno da quanto si è vinto a poker o alle slot machine ai soliti argomenti da bar sport; dove i ragazzi, anche giovanissimi, sempre più spesso come forma di svago preferiscono l'alcool, adducendo come scusa il fatto che vivendo qui non che ci sia altro da fare, abbiamo deciso di creare qualcosa di diverso, qualcosa che riassumesse in una sola parola tutti i valori che ho citato sopra. Abbiamo deciso di fare RUGBY. Uno sport sporco fuori ma pulito dentro, uno sport di aggregazione, portatore di valori sani, positivi, alternativi. Perché nel rugby vengono insegnate lealtà e rispetto per la propria squadra e per l'avversario; dignità e agonismo; collettività nella difficoltà; socialità e non individualità. Non a caso, è l'unico sport di squadra che gioca il Terzo Tempo fuori dal campo a partita oramai conclusa; un momento aggregante che i giocatori delle squadre disputano in una ritrovata "fratellanza" ed amicizia dopo che per tutto l'arco della partita si sono affrontati a viso aperto, con placcaggi, mischie e corse a perdifiato. Altra caratteristica del rugby è quella dei tifosi che assistono alla partita, mischiati tra loro come una festa dove si applaude alla giocata anche dell'avversario, lontane dalle isterìe ultras dei campi da calcio. L'ASD RUGBY ACRI da 3 anni senza strutture adeguate, con enormi problemi logistici e soprattutto senza nessun esborso da parte dei bambini, in quanto trasferte, allenamenti e altro sono offerte dalla società, ha ottenuto risultati importanti e incoraggianti. Da un punto di vista sociale abbiamo coinvolto in questo progetto più di 50 bambini di Acri, che non conoscevano il rugby, e le loro rispettive famiglie, che si sono a loro volta appassionate a questo sport, cogliendone l'elevata utilità educativa. Da un punto di vista tecnico siamo riusciti ad ottenere un 2° posto al campionato regionale nel 2009, e abbiamo disputato 3 fasi finali nazionali a Roma. più numerose occasioni di incontro con realtà lontane. Per l'anno 2010/2011 l'associazione è gia iscritta ai campionati regionali Under 12, Under 14 e Under 16 e si spera entro 1-2 anni di creare un'Under 18 e una squadra Senior da iscrivere in serie C in modo da creare un vero e proprio movimento e diffondere questo sport meraviglioso che è una vera è propria scuola di vita. Come penso si sia capito, non manca ne l'entusiasmo, ne la disponibilità di chi vuole o vorrebbe giocare: i ragazzini fanno i salti mortali per venire ad allenarsi senza mezzi di trasporto ( il campo di allenamento, temporaneo si spera, è quello di Montagnola) e i grandi vengono dopo aver finito le loro giornate lavorative con encomiabile spirito di sacrificio. Quello che manca è la disponibilità di chi, a livello politico, dovrebbe incoraggiare e sostenere una iniziativa di tale valore e con lungimiranza vedere l'arricchimento che porterebbe a livello sportivo e formativo nella nostra cittadina. Gli allenamenti vengono sostenuti in condizioni difficilissime, senza un impianto di illuminazione, ( tanto che siamo stati costretti più volte a finire le sedute con i fari delle automobili) senza la disponibilità di spogliatoi e con la difficoltà dei ragazzini di raggiungere il campo. Ci è stato offerto a Cosenza un campo per disputare le partite di campionato ma evidentemente il Rugby Acri che gioca "in casa"su un terreno fuori dal territorio comunale non è una cosa ammissibile. Per il momento le nostre ripetute richieste di aiuto rivolte verso il Comune sono state ignorate, senza una motivazione valida e menando spesso il can per l'aia. E' possibile che una Amministrazione Comunale così "giovane" possa ignorare una occasione di sviluppo culturale, una ventata di aria fresca nello stagnante panorama formativo di Acri, considerando che siamo una associazione assolutamente NO-PROFIT, non chiediamo finanziamenti e chiunque sia interessato può venire GRATIS a giocare? Perché un bambino che vuole fare sport è costretto ad avere come unica scelta le scuole-calcio e sborsare centinaia di euro? Senza contare che il 10 ottobre comincerà il campionato che è l'occasione per i ragazzini di confrontarsi con realtà diverse, quindi una ulteriore occasione di crescita. Aspettando risposte esaurienti in merito, mi consola il fatto di vedere cosa è stato già fatto, nella più completa indifferenza, da persone che hanno inseguito e continuano ad inseguire un sogno senza mollare mai e che pensano in grande. Perché, nonostante tutto, anche qui ad Acri chi ha volontà può raggiungere traguardi apparentemente impossibili e come disse Georges Coste, il grande allenatore della Nazionale Italiana che portò nel 6 Nazioni grazie ai grandi risultati e nell'incredulità generale, "NULLA E' VIETATO A CHI PENSA IN GRANDE". E come la grande Italia di Coste, nonostante le critiche e l'indifferenza generale raggiungeremo i nostri obiettivi. Perché noi PENSIAMO IN GRANDE! |
PUBBLICATO 16/09/2010
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