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Abou Diabo, 19 anni, muore in un incidente.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Rabbia e dolore, per la tragica morte di Abou Diabo, appena 19 enne. Il giovane, di nazionalità africana, ha perso la vita in un incidente stradale verificatosi lungo via della Repubblica, nei pressi di un incrocio, al confine con via della Resistenza.
Abou, era a bordo del suo scooter, di ritorno dal lavoro verso le 20 stava percorrendo in discesa via della Repubblica quando, per cause in via di accertamento da parte dei carabinieri, si è scontrato con una Fiat Panda, con a bordo due persone del luogo, che, provenendo da via Berlinguer stava immettendosi sulla stessa via della Repubblica. Un impatto non forte, come raccontato dai testimoni, ma ugualmente letale per il giovane africano che procedeva a velocità moderata e indossando il casco. Immediati i soccorsi con l'intervento del 118 giunto in pochi minuti dal vicino ospedale.
Per Abou, però, non c'è stato nulla da fare. Il giovane è morto sul colpo, come accertato dai sanitari. Fatali le ferite riportate allo sterno. I militari, guidati dai marescialli Giordano e Luciani, hanno raccolto informazioni ed effettuato i rilievi del caso. Nel momento dell'impatto non pioveva e l'asfalto si presentava asciutto. Il luogo non è nuovo ad incidenti per via della visibilità limitata da due curve che insistono su via della Repubblica e che, di fatto, impediscono una buona visuale a chi proviene da via Berlinguer.
Una fatalità, quindi, un impatto non violento, come testimoniato anche dai danni dei due mezzi. Abou, 19 anni, era giunto in città tre anni fa come ospite del centro di accoglienza Isaac, riservato ai rifugiati politici minorenni. Da più di un anno lavorava come operaio presso la ditta Manes. Tante lacrime e molta disperazione, al pronto soccorso del Beato Angelo dove, in pochi minuti, si sono riversati i connazionali ed amici di Abouk, tra cui moltissimi acresi. Presenti anche i responsabili del centro Isaac che hanno favorito l'inserimento nel tessuto sociale di Abou.
Il giovane era sempre sorridnete, educato e garbato, si faceva volere bene ed aveva un bel po' di amici. Grande il dolore per una giovane vita spezzata, per un ragazzo giunto in Italia tra mille difficoltà ma carico di speranza per una nuova e migliore esistenza. Che il fato gli ha negato.

PUBBLICATO 11/09/2010

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