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Alla don milani, i segni della memoria che insegna.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Non solo accoglienza e solidarietà La Cooperativa Don Milani, di cui è responsabile Nello Serra, si fa promotrice di una serie di eventi che si tengono in località Santa Zaccheria, laddove è quasi terminata la "casa famiglia", un luogo che ospiterà i meno abbienti, e dove è presente, da un paio di mesi, una fattoria didattica ed un vasto orto botanico. L'ultimo evento ha riguardato il Acri Natura Festival mentre è in atto il progetto "i segni della memoria che insegna".
La Don Milani, nata nel 1982 per inserire i portatori di handicap nel mondo del lavoro, si va trasformando in Cooperativa-Comunità di accoglienza per tutti. Non, dunque, una casa dormitorio, un ospizio, un posto in cui andare a vegetare. Il suddetto progetto è nato con la collaborazione e sotto la direzione artistica della Compagnia Specimen Teatro di Lecce. Le numerosissime iniziative hanno lo scopo di far vivere momenti di crescita e di svago, di rendere partecipe la cittadinanza ad ogni attività di animazione, promozione, formazione, socializzazione, prevenzione.
Questa impostazione è una delle peculiarità fondamentali della Don Milani, ossia farsi carico della persona nella sua interezza, in un luogo dove affrontare situazioni di disagio e vulnerabilità dell'esistenza in uno spazio che sia crogiolo di attività vitali.
"Il progetto I segni della memoria che insegna, dice Serra, si svolge sotto l'egida dell'Unesco. Le Comunità delle regioni del Sud d'Italia possiedono un ricco patrimonio immateriale fatto di suoni, parole, racconti in musica, danze, che ha bisogno di essere tutelato per poter essere trasmesso alle generazioni future. Le città sono testimoni dei suoni di millenni, delle voci dei nostri avi che rischiano di svanire nel nulla se non vengono trasmesse in maniera indelebile nelle giovani menti, che hanno bisogno dei tesori immateriali per poter sviluppare la propria personalità e per affrontare il mondo con la consapevolezza di essere persone ricche: ricche di cultura, di passione, di amore per le cose piccole. C'è bisogno di un contatto reale con le generazioni passate per comprendere la storia e le tradizioni e, quindi, saranno messe in mostra i suoi, l sapori, i costumi di una volta."

PUBBLICATO 09/07/2010

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