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Gestione rifiuti, il futuro di Acri.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Il sindaco Gino Trematerra ha annunciato nei giorni scorsi, durante una conferenza stampa appositamenteconvocata, di voler procedere speditamente nel settore delle energie alternative e si è soffermato su tre progetti: l'eolico, le biomasse e un termovalorizzatore. Sui primi due qualcosa si era già mosso durante la scorsa legislatura; per quanto riguarda il terzo, si è trattato di un ballon d'essai per saggiare le reazioni popolari. L'amministrazione precedente, guidata da Elio Coschignano, per eolico e biomasse qualche timido tentativo l'aveva fatto, ma tutto è rimasto confinato nell'alveo delle buone intenzioni.
Per l'energia prodotta dal vento si era diffusamente parlato di un parco eolico, ma non se ne fece nulla, nonostante gli studi preliminari realizzati al fine di individuareil sito piùidoneo.
Sul tavolo erano finite più opzioni, con relativo interessamento anche della giunta regionale, ma alla fine tutto rimase lettera morta. Sulla possibile realizzazione di una centrale biomasse, nonostante se ne sia accennato, di pratico nulla o quasi è stato fatto. Un primo lavoro istruttorio l'aveva realizzato una commissione incaricata dal Comune, la quale, oltre a un approfondita indagine conoscitiva, aveva anche avviato contatti con una ditta specializzata che aveva certificato la realizzabilità del progetto.
Per le biomasse il territorio acrese sembra particolarmente votato e qualcosa, in tal senso, verrà senz’altro fatta, anche perché negli anni scorsi, quando se ne parlava, non sembra siano emersi particolari segmenti di dissenso intorno al progetto. Ora Gino Trematerra, che su eolico e biomasse vuole “andare avanti a testa bassa”, puòcomunque farriferimento a un primo impatto che comunque si è avuto e dal quale si può ripartire. Discorso assai diverso per il termovalorizzatore, che, nel centro presilano, assume leconnotazionidi unelementoassolutamente inedito sul fronte dello smaltimento dei rifiuti e della produzione contestuale di energia. Acri ha una discarica capiente, ulteriormente valorizzata da opportuni interventi fatti durante l'amministrazione Coschignano, ma evidentemente, in un discorso di prospettiva, questonon puòbastare. Iltermine termovalorizzatore suscita una certa sensibilità per tutta una serie di ragioni. Intanto perché, e questo è scientificamente provato, produce l'emissione di diossine, che sono nocive a qualsiasi livello sulla salute. E questo è un aspetto. C' è poi da considerare che l'eventuale realizzazione di un termovalorizzatore deve necessariamente essere preceduta da un sistemadi raccoltadifferenziata dei rifiuti efficiente e dal quale non si può prescindere. E su questo fronte ad Acri siamo all'annozero, dopoitentativi fatti con la Vallecrati negli anni scorsi miseramente falliti.
Insomma, Trematerra ha aperto la discussione per capire, ma questa andrà alimentataconcontributi che dovranno alla fine delineare le posizioni in campo. E c'è da giurare che le reazioni non tarderanno ad arrivare, come dimostra una prima presa di posizione dei consiglieri comunali di opposizione Giuseppe Capalbo e Giacomo Cozzolino.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 23-06-2010.



PUBBLICATO 24/06/2010

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