Chi si aspettava una reazione da parte del Pd, alle dichiarazioni di Cervellati, l'architetto incaricato di redigere il Psc, è stato deluso. Almeno per il momento. A distanza di quarantotto ore, i democratici non si sono fatti sentire. Eppure Cervellati è stato chiaro; "nessun accordo con il centro destra per la stesura del Psc e nessun incontro tra pochi intimi." In sostanza il tecnico ha smontato in toto le accuse rivolte più volte dal centro sinistra, e dal Pd in particolare, all'Udc. Nessuna presa di posizione neanche da parte dell'ex sindaco Coschignano ma soprattutto di Cozzolino, candidato a sindaco del Pd, (sconfitto da Trematerra) e attuale capogruppo in consiglio comunale. Eppure l'ex presidente del consiglio comunale fu il primo a parlare di Psc politicizzato.
Era l'agosto del 2008 e lo fece durante una conferenza stampa. "C'è un Psc pronto dal 2004, disse tra le altre cose, abbastanza politicizzato, con indicazioni ben precise verso un'espansione della città a est, consegnato al sindaco di allora, Tenuta. L'opposizione di adesso, (Udc-Pdl, ora al governo cittadino ndr) maggioranza di allora, affermò ancora Cozzolino, dice non saperne nulla per cui questo strumento urbanistico non ha genitori ma la bozza è bella e pronta. Capisco l'imbarazzo di chi si trova coinvolto per essere proprietario di terreni ed è per questo che noi la modificheremo anche perché redatto da un gruppo di persone al di fuori dal contesto amministrativo."
Giusto due anni fa, il Pd, tramite Cozzolino, si esprimeva così. Affermazioni pesanti che provocarono lo sdegno del centro destra e dell'Udc in particolare, spesso tirato in ballo ma che rimandava, e rimanda ancora, al mittente le accuse. Cosa farà adesso il Pd, dopo che Cervellati ha detto di non aver mai redatto e consegnato bozze di Psc al centro destra? Quale sarà, se ci sarà, la prossima mossa? Esporrà pubblicamente (sempre promesso ma mai fatto) quanto trovato nel 2005 all'insediamento di Coschignano e del centro sinistra?
Quest'ultima servirebbe a fare chiarezza anche nei rispettivi schieramenti dove, forse, qualcuno, operava all'oscuro dei compagni di partito.