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Psc, invitati gli ex sindaci.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Si è tenuta nei giorni scorsi una riunione tra l’amministrazione comunale e gli ex sindaci della città. Il sindaco Trematerra ha così dato seguito a un proposito che aveva enunciato in diverse circostanze, cioè ascoltare i suoi predecessori per comprendere meglio l’impostazione urbanistica della futura città. «L’opinione del sindaco Trematerra - è scritto in una nota del Comune - è che l’idea progettuale dello strumento di sviluppo sociale, economico e culturale della città di Acri debba partire da una comunione d’intenti. Solo così il Piano Strutturale Comunale può essere realizzato. Lo scopo di rendere Acri una città evoluta e funzionale deve essere raggiunto con il contributo di tutti i cittadini, le associazioni, le forze politiche presenti sul territorio. E’ necessario per la redazione delle linee guida del Psc - prosegue il comunicato -, secondo Trematerra, il contributo di tutti gli ex sindaci che negli anni hanno amministrato la città. Perché grazie alla loro esperienza e analizzando le problematiche intercorse durante il loro mandato è possibile studiare il metodo migliore per disegnare e programmare la vita della città nei prossimi anni». Sono intervenuti alla riunione gli ex sindaci Santo Giudice, Angelo Rocco, Lorenzo Sammarro, Luigi Bonacci, Pasquale Zanfino, Nicola Tenuta ed Elio Coschignano, la giunta comunale, il consigliere provinciale Idv Michele Fusaro e i consiglieri comunali di maggioranza. Il primo cittadino ha subito messo in chiaro che a tutt’oggi l’attuale amministrazione non ha dato nessuna indicazione al professor Cervellati, per cui si parte da zero e si accetta ogni contributo rivolto nell’interesse della comunità senza cadere negli intrecci della discontinuità. «Gli ex sindaci sono intervenuti con interesse, apprezzando l’iniziativa dell’amministrazione e con lo spirito giusto, quello collaborativo, hanno sviluppato il loro intervento sugli obiettivi primari da individuare».
Per Gino Trematerra, «il Psc non è solo uno strumento urbanistico per regolare l’edilizia, ma deve necessariamente interessare l’aspetto turistico, commerciale, economico e sociale della città. Bisogna valorizzare le zone che potrebbero avere una vocazione turistica. Creare infrastrutture per le zone produttive. Rilanciare settori quali l’artigianato, il commercio, l’agricoltura individuando zone adeguate allo sviluppo urbano».
Nella nota del Comune, inoltre, si spiega che «tra le priorità la salvaguardia ambientale e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla disciplina necessaria per il rispetto urbano della comunità cioè non si può costruire a tutti i costi dappertutto ».

Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 09-06-2010.

PUBBLICATO 10/06/2010

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