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Dopo il controllo dei verbali, cambia il volto del consiglio comunale.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Il controllo dei verbali riguardo le preferenze, ha messo in evidenza anomalie sull'attribuzione dei voti a molti degli oltre duecento candidati al consiglio comunale ma anche ai due sindaci che sono andati al ballottaggio. Secondo questi ultimi calcoli Trematerra ha ottenuto 4869 voti contro i 4807 di Cozzolino ed i Cilento 3487. Invariate le preferenze per Minisci (1099) e per Capalbo (299). Cambiano, invece, le ipotesi del consiglio comunale rispetto ai primi dati.
Se dovesse prevalere Cozzolino la maggioranza sarà composta da Capalbo Pino, Bonacci, Bruno, Perri, Terranova, Gencarelli (PD), Capalbo Giuseppe, Gencarelli e Romano (DP), Morrone (Pdci), Monaco (Verdi), Falco (Sc), l'opposizione da Minisci (IdV), Trematerra, Ventarola, Maiorano, Gradilone (Udc), Cilento, Manfredi, Paldino (Pdl).
Se, invece, dovesse vincere Trematerra la maggioranza sarà composta da Gabriele M., e Cozzetto (Psdi), Ventarola, Cerlino, Catanzariti, Straface, Molinari, Gradilone, Maiorano, Arena, Gencarelli, De Vincenti (Udc), mentre l'opposizione da Minisci (IdV), Cozzolino, Capalbo Pino, Bonacci, Capalbo Giuseppe, (PD-DP), Cilento, Manfredi, Paldino (Pdl).
Sia Cozzolino che Trematerra non hanno effettuato apparentamenti. Ognuno, quindi, andrà al secondo turno con le stesse alleanze del primo, sperando, poi, nel voto di opinione ed in quello politico ma anche in quello personale che in questi casi vale molto. Per la verità i tentativi per eventuali alleanze ci sono stati, sai da una parte che dall'altra ma con esiti diversi e negativi. Vediamo. Per un accordo, IdV avrebbe chiesto al Pd due assessori e nello stesso tempo di non far ricoprire alcuna carica istituzionale agli uscenti amministratori visto che i dipietristi sono stati critici verso l'esecutivo Coschignano. Dik-tat non accettati dai democratici. Bisogna, ora, vedere dove andranno a finire i 1200 consensi di IdV. Sull'altro fronte il Pdl è spaccato.
C'è una parte che avrebbe voluto un accordo politico con l'Udc (ma Trematerra ha sempre sostenuto di voler andare da solo), un'altra che spingeva per la libertà di voto ed un'altra ancora per un accordo programmatico con il Pd. La lunga riunione del venerdì Santo non è servita a mettere chiarezza nel Pdl anche se un cospicuo gruppo, di cui non fanno parte né il candidato a sindaco Cilento né quello alla regione Tenuta, ha elaborato un documento inviato ai vertici regionali in cui si manifesta il massimo sostegno all'Udc.
Tutto questo, però, ha una spiegazione che riguarda i non buoni rapporti personali che intercorrono tra alcuni esponenti del Pdl ed altri dell'Udc. Fratture che sembrano insanabili e che hanno messo in discussione un eventuale accordo.

PUBBLICATO 07/04/2010

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