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Il tempo stringe.

Leonardo Marra
Foto © Acri In Rete
Era da un po’ che non percorrevo il tratto di strada interessato dalle frane sotto serra di Buda e questa mattina mi è capitato di farlo.
Devo dire che è semplicemente impressionante; crepe che si aprono sul terreno per decine di metri, muretti di sostegno che stanno scendendo verso valle; operai (immagino di Italgas o forse del comune) alle prese con il rifacimento delle condutture in modo da renderle aeree anziché farle rimanere interrate, transenne che riducono le carreggiata e avvallamenti che fanno accapponare la pelle. Tutto sembra preludere all’evento “definitivo” e sembra che, da come si stanno dando da fare, protraendosi ancora questi eventi meteorologici, nell’immediato futuro non si prospetti nulla di buono.
Ora, ovviamente, potremmo ricorrere a tutti gli scongiuri del caso; i maschietti potranno mettere le mani in tasca per dissimulare un “toccamento”, ma il nocciolo del problema resta e non basta pensare che sia sufficiente non “gufare” perché tutto si sistemi per il meglio.
Non sono un esperto di geologia, non ho nessuna cognizione del se, del come o del quando si verificherà un evento così disastroso per la comunità, né mi azzardo a suggerire ipotesi su come si possa, nell’immediato, evitare o neutralizzare i danni che tale evento potrebbe provocare, mi limito solo ad osservare come il tempo inclemente di questi ultimi giorni abbia peggiorato enormemente la situazione.
E’ indubbio che l’intransitabilità definitiva del tratto di strada interessato dalla frana provocherebbe delle ripercussioni quasi letali al già fragile equilibrio economico del nostro paese; se l’economia è ora quasi stagnante a causa delle condizioni generali (leggi crisi economica), immaginiamo cosa succederebbe se, per raggiungere il capoluogo, si dovessero cercare vie alternative che costringerebbero al allungare i tempi di percorrenza su strade decisamente meno scorrevoli di quella attuale.
Pur tuttavia, non dobbiamo dimenticare che su quel tratto di strada transitano, quotidianamente, centinaia di persone le quali, con mezzi pubblici o privati, continuano, rischiando, a percorrerlo per recarsi sul luogo di lavoro o di studio.
Il fatto è che, dopo la visione degli eventi di Maierato, è difficile pensare positivo e sfido chiunque di voi a dirmi che non ha mai riflettuto, con un brivido, al rischio che corrono le persone percorrendo, continuamente, quel tratto di strada.
Quelle che ci apprestiamo a vivere saranno giornate interessanti e frenetiche, con le elezioni del Sindaco e del Consiglio comunale alle porte, ed è forse proprio ora che si potrebbe approfittare del momento per parlarne (ma non solo). Immagino ci sia poco da fare per evitare la frana, avvenga essa fra un mese o fra un anno, ma sarebbe una prova di grande responsabilità e di amore verso questo paese se i candidati a sindaco (tutti) provassero al di là dello schieramento politico a mettere a punto, insieme, una strategia che possa dare, a brevissimo, una qualche forma di soluzione al problema.

PUBBLICATO 12/03/2010

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