“Italia dei Valori” ieri pomeriggio ha convocato una conferenza stampa, nella propria sede di Acri, per annunciare l’adesione e la candidatura, alle prossime Comunali, dell’ex coordinatore di “Sinistra Democratica per Acri”, Giacomo Fuscaldo. Oltre a quest’ultimo, erano presenti anche il capogruppo di IdV in consiglio regionale, Maurizio Feraudo, e la candidata a sindaco, Maria Cristina Minisci. Fuscaldo ha ripercorso le tappe che lo hanno portato a Di Pietro, parlando di un retroterra di sinistra, che di recente si è snodato lungo la traiettoria che passa attraverso Sinistra Democratica, Sinistra Arcobaleno, Sinistra, Ecologia e Libertà e Sinistra Democratica per Acri. L’ultima tappa è un movimento civico chenegli ultimi mesi hadato vita auna lunga campagna d’ascolto sul territorio, ha candidatoasindaco Pasquale Zanfino ed eletto coordinatore Giacomo Fuscaldo. Il primo si è ritirato, il secondo se n’è andato. Il nuovo arrivato in casa dipietrista ritiene “che oggi Italia dei Valori è l’unico partito che garantisce i principi per cui finora mi sono battuto” e che “questo approdo non cancella affatto la mia identità politica, anzi la rafforza”.
Nulla da eccepire, ma qualche perplessità sui passaggi degli ultimi giorni, anche sulla stampa, rimane. Feraudo, dopo aver benedetto l’arrivo di Fuscaldo, ha ulteriormente ribadito i tentativi fatti per unire il centrosinistra e si è poi detto convinto che “IdV andrà di sicuro al ballottaggio, dopo si vedrà”. Aproposito di Maria Rosaria Padula, la consigliera comunale di Italia dei Valori che in una lettera aperta al commissario regionale Messina auspicava un fronte unitario del centrosinistra, Feraudo ritiene che abbia “interpretato male la candidatura a sindaco di Maria Cristina Minisci, perché non è affatto un ostacolo a un processo unitario”.
La candidata a sindacoha poiripreso erafforzato il concetto dell’unità. Chi pensa, in campagna elettorale, di giocare la carta della freschezza e delle passioni, dovrà vedersela con questa “giovane veterana socialista”, rigenerata da una pausa decennale dalla politica attiva. Insomma, alei è difficile applicare la massima di Oscar Wilde, secondo la quale esperienza è il nome che ognuno dà ai propri errori. E’, insieme a Paola Capalbo, la prima candidata a sindaco che la storia recente di Acri registri e “l’elemento femminile diventa determinante quando si tratta di sfrondare i rapporti muscolari che oggi affiorano in politica”.
Farà una battaglia sui principi e sulle proposte programmatiche, di cui ha regalato ulteriori pillole quando haparlato diunosservatorio sulle malattie oncologiche e della necessità di indirizzare risorse versola cultura,oltre a far tesoro di lavori, come tesi di laurea o altro, che i giovani hanno fatto e che andrebbero valorizzati.