Il territorio acrese frana: non è una novità!
Francesco Foggia
Giustino Fortunato, che aveva descritto la Calabria come "lo sfasciume pendulo sul mare", doveva avere i suoi motivi per una simile affermazione, non solo per l'ambito economico e sociale regionale, ma anche per quello strettamente geografico-fisico. E non era un geologo! Il territorio acrese, tranne per la parte pianeggiante della Sila Greca, ne è una valida conferma! Ce ne accorgiamo, però, solo quando avvengono i dissesti, quando ne va di mezzo l'incolumità degli abitanti o più frequentemente quando si ostacola la percorribilità delle arterie stradali comunali e nazionali. In altri momenti, forse, si soprassiede. Qualche politico (Angelo Rocco ed Altri), alcuni decenni fa, si è preoccupato di conoscere il territorio per far fronte, prima delle emergenze (in seguito a eventi eccezionali), ad una giusta opera di prevenzione con interventi di salvaguardia e di tutela. Gli studi specialistici territoriali non mancano (anche se non sono esaustivi), devono solo essere tenuti presenti nelle sedi opportune per essere alla base di altri più particolareggiati per la progettazioni delle opere civili (fabbricati, strade, viadotti, acquedotti, fognature, scavi e rinterri), ma anche per metterli a disposizione di Enti esterni (Enel, Anas, Italgas, etc.) che intendono intervenire sul territorio di Acri. A giudicare dai risultati si deve fare di più. L'Ufficio tecnico comunale dovrebbe sopperire all'alternanza periodica degli amministratori e garantire la trasmissione della conoscenza degli studi (spesso finanziati in proprio) sulle problematiche del territorio (giacenti nei suoi armadi) da una Giunta comunale all'altra. Tutto dovrebbe essere funzionale ad affrontare gli atavici problemi di Acri, almeno nell'ambito geografico-fisico dell'evoluzione dei versanti. I recenti accadimenti (Serricella, Serra di Buda, SS 660, Chimento) erano in qualche modo previsti. La Relazione Geologica, acclusa al PRG vigente, li riporta integralmente. Le foto (1) e (3) riportano gli stralci della cartografia, a scala 1:10.000, allegata al PRG (le aree in verde, e qualcuna in giallo, sono in frana profonda o in crollo, interessanti la SS 660 ai km 13,2 - 14,0 - 16,2 e l'abitato di Acri) e la situazione attuale sulla SS 660 al Km 13,2; al Km 16,2 (foto 3 e 4) e in località Calvario (foto 5); la foto (2) al Km 14,0 risale a 15-20 anni fa (visibile il sig. Ferraro). Bisogna solo avere memoria storica, se si vuole fare bene dove si opera.
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PUBBLICATO 26/02/2010
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