L’entrata di un paese civile!
Carmine Le Pera
Ebbene si, la foto raffigura la via di accesso ad alcune contrade del Comune di Acri che da oltre una settimana sono cadute in un vero dramma, ovvero in un fenomeno franoso che oltre a distruggere socialmente ed economicamente alcune famiglie ha praticamente isolato centinaia di cittadini. Il fatto da denunciare, non sta nel fenomeno calamitoso, che in questo comune purtroppo è all'ordine del giorno, ma sta nella non curanza dei governanti, che non considerano il monitoraggio del territorio e la prevenzione delle calamità come il punto cruciale di un'azione politica coscienziosa. Chi vi scrive è stato personalmente sul luogo è ha visto oltre alla straordinaria dignità delle famiglie colpite, anche la professionalità e l'amore per il prossimo dei Vigili del Fuoco di Acri, che orgogliosi di essere acresi si sono messi a piena disposizione delle persone del posto per spostare tutti i loro beni dato che le case sono inagibili. Naturalmente non volendo puntare il dito su nessuno, perché adesso come non mai l'unione fa la forza, va sottolineato un fatto importante: come è noto nel nostro Stato c'è il servizio nazionale della Protezione Civile (istituito con la legge del 24/02/1992 n.225) che ha come compiti principali la previsione, la prevenzione e il soccorso sul territorio. Purtroppo sul luogo, ad oggi, sembra che questi tre compiti non siano stati svolti, soprattutto il primo dato che le persone del posto dicono a gran voce che qualche campanello di allarme in questa zona, colpita negli anni 50 da un altro fenomeno franoso, c'era stato; ad esempio gli abitanti di c/da Cuta e c/da Croce di Baffi si lamentavano dell'erogazione dell'acqua potabile che a parere loro era minima e questo poteva essere causato anche dalla rottura del tubo che passa sotto la zona franata, quindi pare ovvio chiedere a chi di dovere se hanno fatto le giuste verifiche.
Inoltre sfruttando una bella frase di C.B. Conte di Cavour: "Il primo bene di un popolo è la sua dignità", va sottolineato che in queste calamità essa può essere intaccata, ma sta a tutti noi farla ritornare forte, perché gli abitanti di La Mucone sono rispettosi delle leggi e delle tasse e non meritano un trattamento di secondo livello. Concludendo, si deve dire che non sta a me denunciare qualche errore di valutazione, ma di sicuro per il nostro martoriato territorio comunale serve una buona politica di lungo periodo che non deve tener conto di quel piccolo istante di tempo fatto dalla campagna elettorale. Non si dicono mai tante bugie quante se ne dicono prima delle elezioni, durante una guerra e dopo la caccia. (Otto von Bismarck). |
PUBBLICATO 15/02/2010
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