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Trematerra candidato a sindaco.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Ora è ufficiale. Alla competizione elettorale per il rinnovo del consiglio comunale, ci sarà anche Gino Trematerra. Sarà il candidato dell’Udc sostenuto anche dal Psi. Ieri l’annuncio nel corso di una conferenza stampa alla presenza di Cozzetto e Gabriele, per i socialisti, dei consiglieri comunali Udc e di quello provinciale, De Vincenti, otre al direttivo al completo.
L’ex senatore include, nel suo già ricco palmares politico, un tassello che gli mancava: «servire da primo cittadino la mia città». E’ stato, infatti, consigliere ed assessore regionale, senatore per una legislatura e mezza, è punto di riferimento in Calabria per Cesa e Casini, è responsabile della segreteria politica nazionale e aspirante (è in atto un ricorso) parlamentare europeo. «Ho sciolti i dubbi - esordisce - un gasato ma sereno Trematerra, dopo le tante sollecitazioni non solo del mio partito ma anche della società civile, di professionisti e imprenditori».
E aggiunge: «Acri mi ha dato tanto, vorrei contraccambiare ». E come dargli torto, visto che alle europee ha raccolto circa cinquemila consensi. Sugli aspetti politici Trematerra è chiaro: «Lode al Psi che ha scelto noi senza chiedere in cambio nulla ma vogliamo confrontarci con tutte quelle forze che hanno a cuore i problemi della città».
Riguardo il mancato accordo con il Pdl, con eleganza e senza polemiche, Trematerra dice: «in occasione dell’incontro ci hanno detto che avevano già il candidato e che non lo ritiravano, rispettiamo la decisione e andiamo ognuno per conto proprio, poi si vedrà».
In caso di ballottaggio aggiunge: «parlerò solo con chi pone questioni politiche ed amministrative, non cederò a ricatti, diktat e interessi personali».
C’è spazio anche per un riferimento alle primarie del Pd: «l’Udc - dice - è una forza moderata e, quindi, segue con interesse anche alcune forze di sinistra, ma la mia campagna elettorale non sarà un muro contro muro ed in caso di elezione le scelte saranno condivise con i cittadini e con quelle forze che vogliono contribuire allo sviluppo».
Poi conclude con un pizzico di orgoglio: «in passato ho dimostrato che quando ho bussato mi è stato aperto, (e qui sottolinea il recente finanziamento regionale di 650.000 euro per il completamento del palazzetto), penso che chi può vantare un maggiore potere contrattuale a livello regionale e nazionale, ha il dovere di provare a guidare la città che ha bisogno di una radicale svolta».




PUBBLICATO 13/02/2010

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