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Idv all’attacco di Coschignano.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Una lettera aperta a tutto il centrosinistra piuttosto che una conferenza stampa. Italia dei valoro, per bocca del segretario cittadino Spinelli, del consigliere provinciale Fusaro, del responsabile dei giovani De Bernardo e del consigliere regionale Feraudo, invita l’intera coalizione a sedersi attorno ad un tavolo ed a ripensare il percorso.
I dipietristi, insomma, spingono per trovare un’intesa.
«Ci sono ancora i margini per trovarla - dice Feraudo - solo così il centrosinistra può puntare alla riconquista del Comune. Il quadro politico - dice - è preoccupante perché offre diverse soluzioni e ciò favorisce il centrodestra. Anche noi, avendo le carte in regola, possiamo mettere in campo una figura ma non lo abbiamo ancora fatto per non creare ulteriori lacerazioni. Spero che l’intera coalizione sia responsabile e trovi una figura unitaria altrimenti noi andremo da soli con un esponente della società civile che è pronto a spendersi per noi».
Sulle primarie dice: «Intanto non sono di coalizione ma di mezzo schieramento, al momento sono fortemente condizionate da chi ha ricoperto ruoli istituzionali e politici importanti e, quindi, non sarà un voto di opinione. Ecco perché saranno aspre e provocheranno un terremoto e dubito che chi la spunta avrà, poi, il sostegno dello sconfitto. Ritengo che Italia dei valori sia oramai una forza radicata e, quindi, il Pd deve considerarci partner privilegiato».
«A noi dispiace - prosegue Feraudo - che Cristofaro, vero elemento di novità e discontinuità, si sia fatto da parte perché Cozzolino e Capalbo rappresentano una continuità della passata amministrazione abbiamo sempre criticato ma abbiamo il dovere di fermarci e riflettere».
Non manca una stoccata all’attuale sindaco Coschignano: «Vera causa dei mali politici della coalizione, in questi cinque anni ha pensato a disgregare piuttosto che a unire e a noi di Idv ci ha tenuto ai margini».
Per Spinelli: «Sin dall’inizio Idv ha riconosciuto la leaderschip al Pd ma in cambio chiedevamo quella discontinuità che non c’è stata ed ecco perché siamo usciti dal Laboratorio della sinistra». Infine Fusaro: «Il nostro interlocutore è il Pd ma il fatto che sia sceso in campo il segretario, e forse altri avrebbero dovuto fare un passo indietro, dimostra che esistono evidenti lacerazioni».



PUBBLICATO 12/02/2010

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