Salvatore Ferraro, medico odontoiatra, nella medicina legale Inps dal 1991, ha aderito all’Udeur. Nel 1989 è stato il candidato più votato nelle fila della Dc e nel 1990 ha ricoperto il ruolo di assessore comunale, mentre nel 2004 ha avuto un ampio consenso alle provinciali con mille e settecento voti bissandoli l’anno successivo come candidato a sindaco per la lista civica Acri Nostra. Eletto consigliere comunale si è dimesso dopo pochi mesi.

Allora, dott. Ferraro si candida alle regionali?
Per il momento sono un semplice tesserato dell’Udeur. In un partito le candidature le decidono gli organismi preposti non l’ultimo arrivato. Io voglio solo ringraziare i dirigenti locali, regionali e nazionali dell’Udeur, vecchi e nuovi amici, per l’accoglienza calorosa ricevuta e per le opportunità che mi vengono offerte. In questo partito ho trovato un clima di grande rispetto e una affinità di vedute politiche e progettuali inaspettate. Penso che riusciremo davvero a dare risposte concrete ai problemi veri dei nostri concittadini.
A cosa è dovuto il suo ritorno in politica?
Gli ultimi cinque anni mi hanno visto lontano dalla politica attiva ma sempre presente con il mio impegno civile e professionale. Ho avuto modo di vedere l’avvilente spettacolo di amministratori inconcludenti che creano problemi anziché risolverli. Acri continua ad essere afflitta dai mali di sempre: l’isolamento, geografico e culturale, la disoccupazione, gli scempi urbanistici.
Solo?
No, accanto ai malanni cronici, incombono nuovi pericoli soprattutto per la nostra salute.
A cosa si riferisce in particolare?
Abbiamo una situazione sanitaria e ambientale disastrosa. E la cosa più grave è vedere la gente rassegnata, sfiduciata o distratta dalle chiacchiere dei nostri politicanti. Il mio rientro nella politica vuole essere un grido di allarme, una sveglia per i miei concittadini assopiti, per dire loro, guardate che siete seduti su una polveriera. L’emergenza inquinamento o contaminazione ambientale nel nostro territorio è qualcosa di serio e reale.
Si spieghi meglio.
Vi do un dato ufficiale impressionante. Nel 2009 i casi gravi di tumore nella nostra cittadina sono raddoppiati rispetto al 2008. C’è un nemico invisibile che ogni anno miete sempre più vittime. Non vi preoccupa questa cosa? Non preoccupa i nostri amministratori o gli organismi preposti alla tutela della nostra salute? Non è il caso di incominciare a mettersi alla ricerca delle cause e di porre rimedio? A questo punto bisogna avere il coraggio di dire chiaramente quello che tutti sanno. Acri agli inizi degli anni novanta è stata utilizzata come una enorme pattumiera, una discarica dove sono stati trasportati e interrati centinaia di fusti, certamente tossici, probabilmente radioattivi, al pari di Serr’Aiello e di tante altre zone della Calabria.
Insomma i governanti, di destra e di sinistra, maggioranza ed opposizione, non tutelano la nostra salute?
Che la nostra salute non preoccupi affatto i nostri amministratori è dimostrato dalla situazione sanitaria in Calabria. La giunta Loiero ha accumulato, nel comparto della sanità, un debito gigantesco. Si ammette, senza pudore, una cifra che supera i 2 miliardi di euro, ma forse sono il doppio. E questi hanno creato una voragine debitoria per offrirci che cosa? Una sanità disastrata. Servizi di pessima qualità. La Calabria è diventata la regione simbolo della malasanità. La politica sanitaria è stata utilizzata solo per la conquista di posizioni di potere. Un’indegna partita giocata sulla pelle dei cittadini. Il governatore Loiero è responsabile di questo immane disastro in prima persona avendo voluto assumere anche l’interim della sanità. Chiunque ha la responsabilità politica di disastri gestionali di tale gravità dovrebbe abbandonare la politica per sempre. Invece… questi vogliono ricandidarsi.