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Elezioni comunali: corsa a quattro?

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Un candidato ciascuno per Pd, Udc, Pdl e Sinistra. Potrebbe essere, quindi, una corsa a quattro per la conquista di palazzo Gencarelli nel prossimo mese di marzo. E’ questo, al momento, lo scenario più probabile. A due mesi e mezzo dalle elezioni, ancora nessuna candidatura ufficiale né tantomeno annunci di alleanze.
Ciò, dunque, fa presupporre che alla fine ognuno vada per la propria strada. Almeno al primo turno, in attesa del ballottaggio dove tutto può succedere. Anche i partiti della cittadina silana aspettano notizie da Roma o dalla regione, ecco spiegato il momento di stallo. Ciò nonostante alcuni punti fermi ci sono; ad esempio è improbabile che l’attuale sindaco Coschignano sia sostenuto (se mai si ricandiderà) da IdV e Sinistra Ecologia e Libertà e da una parte dei Verdi. Ecco, quindi, che se il Pd dovesse ricandidarlo sarà costretto a correre da solo.
Diversamente, invece, se i democratici punterebbero su un’altra figura. La stessa potrebbe avere il via libera anche dagli altri partiti. Le forze di sinistra, ovvero Sinistra e Libertà, Prc-Pdci, IdV, Sd per Acri e Verdi fanno sapere di poter competere anche da soli, cioè di avere una rosa di nomi per la candidatura a sindaco. Questo punto il centro sinistra si presenterebbe con due candidati, proprio come nel 2000 quando le divisioni tra Rocco e Bonacci facilitarono l’ascesa di Tenuta dell’Udc. A proposito dei centristi anche qui aspettano buone nuove; Pd, Pdl o la corsa solitaria? Essendo una forza consistente, anche nella cittadina silana il partito di Cesa è corteggiato ed è in grado di essere l’ago della bilancia.
Per un patto con il Pd, l’Udc chiede che il candidato non sia Coschignano mentre con il Pdl occorre superare alcune fratture non certo insanabili. Se tutto ciò non dovesse accadere ecco pronte un paio di liste, ed il Psi, ed un candidato sicuramente autorevole. Infine il Pdl dell’ex sindaco Tenuta. Da poco ha stretto alleanza con l’Udeur, ma trovare un candidato di esperienza e di consensi non sarà certo facile. Un ruolo non secondario lo reciteranno le liste cosiddette civiche che sono in fase di organizzazione. Si dichiarano autonome o della società civile ma è risaputo che dietro si nascondo soggetti che non trovano più spazio nei loro rispettivi partiti o che si trovano a disagio. E qui non sono pochi.

PUBBLICATO 07/01/2010

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