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Nel consiglio comunale prevale lo scontro verbale.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Finisce nel peggiore dei modi l’anno legislativo per il consiglio comunale. Ovvero tra epiteti, minacce e accuse tra i vari consiglieri. Neanche il clima festivo è servito a rasserenare gli animi e né tantomeno la discussione su un importante punto all’ordine del giorno come quello riguardante il “Patto dei sindaci” sulle fonti energiche alternative.
Alla fine il documento è stato approvato, sicchè la cittadina silana recepisce la direttive europee e può attingere ai finanziamenti ed ai progetti della Ue. Ma in archivio resta un’ennesima seduta animata e piena di scontri verbali, al limite della decenza e del decoro istituzionale. Non solo tra maggioranza ed opposizione ma anche tra colleghi di coalizione. Quasi tutti i consiglieri si sono limitati a lanciarsi accuse reciproche e pettegolezzi che ai cittadini interessano poco. Chi ha seguito i lavori attraverso la radio è rimasto basito. E i commenti, nelle consueti sedi, non sono per nulla positivi. Uno spettacolo indecente e mortificante per una città dalle antiche tradizioni politiche e culturali. Ora la comunità si augura che a marzo le urne regalino una classe dirigente più responsabile seria. Intanto ascriviamo un’altra pagina nera che si aggiunge a molte altre viste e lette nel corso di questi cinque anni. L’unica nota positiva è l’approvazione della delibera sul “Patto dei sindaci” che il sindaco Coschignano ha sottolineato con orgoglio e soddisfazione. Serve per mettersi in regola con le normative internazionali sull’uso dell’energia.
Poi lo show, perché di questo si è trattato, di alcuni consiglieri che a turno si sono beccati dando vita a duetti improponibili e che il presidente del consiglio Cozzolino, si è sforzato inutilmente per evitarli. Qualcuno, come Lupinacci ha parlato di “cose gravi dette in consiglio e sulle quali il sindaco dovrebbe dare spiegazioni.” Per Capalbo (Pd) la troppa dietrologia non ha permesso di raggiungere determinati obiettivi mentre Straface e Arena (Udc) parlano di maggioranza “confusionaria e scellerata” e Pettinato (Sel) augura che il prossimo sindaco non sia più l’attuale Coschignano.  
Sulla sua stessa lunghezza d’onda altri suoi colleghi che lo pensano ma che al momento non hanno il coraggio di dirlo. Un clima avvelenato, insomma, che preannuncia una campagna elettorale tutt’altro che serena.

PUBBLICATO 01/01/2010

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