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Ed il cinema resta chiuso.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Cifefili acresi e dintorni attrezzatevi come meglio potete. Il cinema San Domenico, l'unico della città, rimarrà ancora chiuso. La struttura, capace di contenere oltre duecento persone, non riaprirà i battenti fino a tempo indeterminato. L'ultima proiezione risale alla primavera scorsa, poi, viste le numerose richieste avanzate dai vari partiti per usufruire della sala in occasione delle elezioni provinciali, il comune decise di sospendere la programmazione ma con l'impegno di riprenderla con l'inizio dell'autunno e dell'inverno. A tutto oggi la sala, però, resta chiusa. Ma questa volta per un altro motivo. Il sistema di riscaldamento è guasto e per ripararlo, pare, ci vogliano diecimila euro.
Una cifra decisamente onerosa che l'amministrazione comunale, evidentemente, non possiede. Diciamo la verità, in pochi protestano visto che tra internet e tv satellitari, è possibile scaricare anche film recenti. Ciò non toglie, però, che una cittadina di trentamila abitanti, un tempo catalizzatrice anche di appassionati di centri limitrofi, debba essere priva di una sala cinematografica.
Peccato che questo, il sindaco Coschignano, ha dimenticato di sottolinearlo durante l'ultimo resoconto (orgoglioso) della legislatura e quando ha accennato (sempre con orgoglio) all'avvio dei lavori del teatro comunale. I cori di indignazione e perplessità non mancano, però, ancor di più se si pensa che per fine marzo sono previste le elezioni comunali. Ciò vuol dire che, andando incontro a giornate tipicamente invernali, la sala probabilmente servirà per altri scopi.
La vita è dura, quindi, per i cinefili acresi e non, che già dovevano fare i conti con una programmazione limitata al solo al week end. Non aprire lo storico cinema San Domenico è una vera e propria mortificazione nei confronti dei cittadini, l'ennesimo duro colpo sulla cultura locale, una brutta sorpresa di Natale per quanti, tra pochi giorni, ritorneranno in città.
Il rischio che si corre è che, alla fine, ad essere trascurati siano quei preziosi punti di riferimento che arricchiscono la vita culturale e civile delle comunità. E in tutto questo le forze di minoranza non hanno speso una parola.

PUBBLICATO 05/12/2009

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