Al Direttore Generale dell’ASP di Cosenza
Dott. Franco Petramala
In Sede
Al Responsabile
Unità Operativa Attività di Riabilitazione
Distretto Sanitario di Acri
Dott.ssa Cleofe Luberto
In Sede
Al Direttore
Distretto Sanitario di Acri
Dott. Vincenzo Arena
In Sede
Al Responsabile Servizio di Fisiatria
c/ o Poliambulatorio del Distretto Sanitario di Acri
Dott. Giacomo Cozzolino
In Sede
p.c.
Al Sindaco
del Comune di Acri
In Sede
All’Assessore alle Politiche Sociali e alla Sanità
del Comune di Acri
In Sede
OGGETTO: Centro di Riabilitazione sito nel Comune di Acri.
In nome e per conto dei sottoelencati Sigg.ri, che sottoscrivono per ratifica e conferma:
- C. G. A. - E. P. - S. D. - B. G. - F. R. - F. A. - F. C. - F. M. - M. F. - P. G.
Con la presente si vogliono sottoporre all’attenzione delle SS.VV. talune problematiche concernenti il Servizio di assistenza e riabilitazione di cui all’oggetto e che necessitano di interventi urgenti, indifferibili e non più procrastinabili.
E’ oramai da tempo che gli odierni rappresentati hanno segnalato, a chi di spettanza, carenze afferenti il servizio di cui si discorre e che si traducono, inevitabilmente, in una ingiustificabile compromissione e mortificazione del diritto, costituzionalmente rilevante, all’assistenza delle persone con disabilità.
In particolare, nel Centro di Riabilitazione del Comune di Acri, rispetto al numero dei pazienti che necessitano di interventi mirati e quotidiani, assolutamente insufficiente risulta il numero delle professionalità impiegate, per ciò stesso impossibilitate a garantire un’assistenza continuativa.
Invero, le figure presenti (tanto per ricordarlo a noi stessi!) sono solamente:
- n. 1 operatore di fisiokinesi (per i minori) per soli 2 giorni a settimana (per gli altri 3 giorni è stato trasferito, per quel che è dato sapere, a Rende);
- n. 1 operatore di fisiokinesi (per adulti) per 5 giorni a settimana (attualmente, però, tratta 2 minori);
- n. 1 operatore di neuropsicomotricità per 5 giorni a settimana;
- n. 1 operatore di logopedia per 5 giorni a settimana;
- n. 1 educatore per 3 giorni a settimana.
Da tale quadro emerge non solo una forte discrepanza tra il numero delle professionalità impiegate e le richieste (che sono tante!) di intervento (il che emerge vieppiù sol che si consideri che il bacino di utenza non è circoscritto al territorio acrese ma si estende a tutti i paesi viciniori), ma finanche l’assenza di figure di contro indispensabili per l’effettivo raggiungimento delle finalità cui il Centro è preposto: mancano Fisiatri per i pazienti in età evolutiva così come assenti risultano gli Operatori addetti all’assistenza (OSS), la figura del Coordinatore nonché un Fisioterapista per gli interventi a domicilio a favore dei pazienti cronici.
E’ inevitabile che siffatta carenza/assenza di personale va ad incidere negativamente sulla continuità dell’assistenza riabilitativa, soprattutto di tipo sanitario (e, quindi, sulle possibilità di concreta attuazione del ‘progetto riabilitativo individuale’ relativo a quanti frequentano il Centro di Riabilitazione perché affetti, per la gran parte, da patologie a carattere involutivo, quindi bisognosi di interventi di riabilitazione estensiva), nonché sulla predisposizione di interventi socio-sanitari domiciliari a favore di pazienti cronici.
Ebbene, tutto ciò si pone in evidente distonia oltre che con le finalità solennemente sancite dal legislatore con la legge 104 del 1992 (fra cui, giustappunto, la necessità di assicurare ‘i servizi e le prestazioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle minorazioni’ - cfr. art. 1 L. 104/92), finanche con le ‘Linee-guida del Ministero della Sanità per le attività di riabilitazione’ (DM 7 maggio 1998).
In particolare, queste ultime sono state recepite dalla Regione Calabria fin dal 1999, con DGR n. 3137 del 7 settembre 1999 (di integrazione della precedente DGR n. 133 del 15 febbraio 1999), ove è innanzitutto stabilito che rispetto alle attività di riabilitazione estensiva (destinate al trattamento, nel lungo termine, di disabilità importanti, spesso multiple, con possibili esiti permanenti; di pazienti affetti da gravi patologie a carattere involutivo; di pazienti ‘stabilizzati’ nella loro condizione di non perfetto recupero funzionale) deve essere comunque garantita la continuità delle stesse, con trattamenti valutabili tra una e tre ore giornaliere su cinque giorni a settimana.
Sono altresì indicati gli standard minimi di personale, rapportati a 36 prestazioni pro die individuali o di piccolo gruppo (standard che ora sono stati posti finanche quali ‘requisiti minimi organizzativi’ ai fini dell’accreditamento delle nuove strutture per le attività di riabilitazione in fase estensiva, e tanto nel recente Regolamento Regionale n. 13 dell’1 settembre 2009: Regolamenti e manuali per l’accreditamento del sistema sanitario regionale’):
- Direttore Sanitario: 8 ore settimanali;
- Medico Specialista: 18 ore settimanali;
- Psicologo: 22 ore settimanali;
- Tecnico di rete sociale: 22 ore settimanali;
- Terapista e/o tecnico della riabilitazione: 6 unità;
- Operatore addetto all’assistenza: 2 unità
Ebbene, a noi sembra (e se non è così vogliate correggerci!) che l’organico destinato al Centro di Riabilitazione del Comune di Acri, rapportato al bacino di utenza, sia assolutamente insufficiente e, comunque, numericamente non rispondente agli standard minimi normativamente imposti.
Gli effetti che ne conseguono sono indubitabilmente deleteri: lunghe liste di attesa di pazienti bisognosi di interventi riabilitativi quotidiani e continuativi; discontinuità del trattamento di altri; assenza di qualsivoglia forma assistenza socio-sanitaria a favore di malati cronici (alcuni dei quali - vivendo, oltretutto, in contesti familiari precari - subiscono in maniera ancor più accentuata gli effetti della mancata presa in carico da parte delle Istituzioni preposte).
Eppure quello all’assistenza è indubitabilmente un diritto costituzionalmente garantito, tanto che la Corte di Cassazione, già con sentenza n. 10150 del 1996, ha emblematicamente riconosciuto natura non di mero interesse legittimo ma di diritto soggettivo (pertanto esigibile) alla posizione sostanziale del cittadino con disabilità e/o malato cronico rispetto alla erogazione di prestazioni sanitarie ed attività di rilievo sanitario (quali sono, sicuramente, gli interventi di riabilitazione, compresi quelli a carattere domiciliare per i malati cronici).
Stante tutto quanto detto, non si può che
invocare e reclamare
un rapido e non più differibile potenziamento delle risorse umane e delle professionalità da destinare al Centro di Riabilitazione sito nel Comune di Acri, sì da garantire la effettività ed efficacia dei singoli ‘progetti di riabilitazione’, e quindi la possibilità che gli stessi possano essere attuati in maniera ordinata e continuativa, e tanto per far sì che ‘l'autonomia raggiungibile nei diversi ambiti possa tradursi in autonomia della persona nel suo complesso e comunque in una migliore qualità della vita della persona’.
Vogliate, pertanto, attivarVi, ciascuno per quanto di propria competenza, sì da consentire una pronta soluzione dei gravi problemi prospettati, altrimenti destinati a produrre effetti irreversibili ai danni e sulla pelle dei Vostri Pazienti.
Si attende, comunque, una risposta scritta.
Acri, 1 ottobre 2009
Avv. Sergio Algieri
Per ratifica e conferma
C. G. A.
E. P.
S. D.
B. G.
F. R.
F. A.
F. C.
F. M.
M. F.
P. G.
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