Italia dei Valori non sta certamente alla finestra e non attende lo sviluppo delle dinamiche politiche in corso per avanzare le sue credenziali in vista delle elezioni regionali e comunali della primavera prossima.
Tra i protagonisti di questo periodo ricco di fermenti c'è Maurizio Feraudo, capogruppo in consiglio regionale dei dipietristi.
On. Feraudo, alla Regione avete abbracciato fin da subito il progetto di Pippo Callipo. Perché?
Intanto è giusto dire che non siamo stati gli unici, considerato che ci sono molte associazioni e semplici cittadini che vi si sono accostati con entusiasmo. Questo è un progetto alternativo sia al centro - destra che al centrosinistra che ha governato la Regione e ha fallito.
Ci sentiamo alternativi a Loiero, ma anche a Bova, perché rappresentano due facce di una stessa medaglia e certamente non rappresentano una reale prospettiva di cambiamento. Callipo incarna tutto ciò che serve a questa Regione per ripartire.
Nei giorni scorsi avete deciso di abbandonare le maggioranze nei governi locali in cui eravate alleati del Partito Democratico. Ha fatto rumore soprattutto la polemica con il presidente della Provincia, Mario Oliverio…
Siamo stati tra i primi ad appoggiare Oliverio, anche quando la sua ricandidatura non era poi così scontata e oggi il suo atteggiamento mortifica la nostra lealtà.
Avevamo chiesto un po' di tempo per indicare il nostro rappresentante in giunta, per questioni interne. Abbiamo poi deciso di convergere su Mario Caligiuri, ma la nomina non è arrivata. Oliverio ci ha detto che si farà dopo le Regionali e questo a noi non va giù perché non lo riteniamo un atteggiamento corretto.
In primavera non ci sono solo le Regionali, ma si vota anche al Comune di Acri. Qual è la vostra posizione?
Noi siamo disponibili a riprendere un discorso organico con il centrosinistra, a patto che sia nel segno della discontinuità. Il sindaco uscente, e non lo diciamo da ora, non può essere ricandidato, per tutta una serie di ragioni.
Se c'è la volontà di avviare un discorso nel segno del rinnovamento, siamo disponibili a un confronto vero che possa tramutarsi in alleanza, altrimenti ognuno per la sua strada. Noi abbiamo già pronta la nostra lista.
Perché questo atteggiamento fortemente critico nei confronti dell'attuale sindaco?
Perché l'amministrazione comunale che egli guida ha fallito in tutto. Sotto il profilo politico, perché non è stato in grado di tenere unito il quadro di forze che ha portato alla vittoria del 2005; mentre, sul fronte amministrativo, tranne qualche rotonda, non è stato fatto nulla, se non ciò che altri hanno portato ad Acri.
Di suo, questa amministrazione comunale non ha fatto nulla e non è riuscita imprimere quella svolta che gli elettori le avevano chiesto quasi cinque anni fa.