Liberta' perduta “in nome del popolo italiano” nel paese dei padroni.
Andrea Siciliano
Quest'ultima vicenda appare strana e curiosa e vede comunque ancora una volta coinvolto, sia pur marginalmente, l'onorevole, Dott., illustrissimo - baciamo le mania vussuria con inchino - Berlusconi l'omnisciente che, naturalmente e del tutto casualmente, era a conoscenza dell'evento molto prima di tutti gli altri. Io, piccolo uomo pensante e molti altri come me mi chiedo: - ma a noi che cosa ce ne fotte dei gusti sessuali dei vari politici? - niente di niente. La questione comincia però a riguardarci, nel momento in cui questi politici fanno uso di droghe e usano il denaro pubblico per i propri comodi. La mia impressione è che questa storia, così come altre sulla stessa falsa riga, ci distolga da quella che è la preoccupante realtà odierna: migliaia di persone che perdono il posto di lavoro; intere famiglie costrette a vivere con poche centinaia di euro al mese che si trovano catapultate, etichettate, confinate, loro malgrado, in una posizione di marginalità sociale che le cataloga come "i nuovi poveri emergenti"; provvedimenti ministeriali (vedi i decreti brunettiani e gelminiani) che non hanno fatto altro che contribuire alla "messa alla porta" di migliaia di persone fra: professori, impiegati scolastici e impiegati nella pubblica amministrazione in genere. A farne le spese, non sono solo le persone che si trovano improvvisamente disoccupate con intere famiglie da sfamare, ma in riferimento alla riforma scolastica, è tutto il processo formativo, culturale ed educativo. Il depauperamento culturale della gioventù comporta come conseguenza una minor capacità critica e discrezionale da parte dei ragazzi, verso la politica e la realtà mass mediale dominante. Stiamo assistendo a una sorta di "regresso ideologico" in cui persone sempre più informate e istruite in modo sistematico e "globalmente pilotato", stanno completamente perdendo la loro capacità discrezionale, esponendosi così al controllo di chi detiene il potere. In Italia ormai si assiste inermi a fatti "prodigiosi": ex veline divengono ministri; ex mafiosi si affermano politicamente diventando illustri (e questo ormai accade sia nella destra che nella sinistra, che riescono ad essere entrambe, in egual misura fallimentari in una società sempre più affamata e disperata). I politici ci distolgono continuamente da quella che viene riconosciuta dagli esperti come "la più grande crisi economica che l'Italia ha vissuto dal 2° dopoguerra". Per la prima volta dagli anni 50 i figli stanno proporzionalmente economicamente peggio dei loro genitori, e paradossalmente, proporzionalmente guadagnano meno di loro. Negli anni 60 e 70, si è assistito a una rivoluzione culturale, politica ed ideologica, della quale oggi non sembriamo conservare traccia mnemonica. In quegli anni moriva il Dott. Che Guevara, questo signore, laureato in medicina avrebbe potuto condurre una vita tranquilla a casa sua invece, in nome di un ideale di libertà, oggi completamente perduto, è morto per un colpo sparatogli a brucia pelo, inseguendo un sogno: una società migliore. Anche in Italia in quegli anni sono morti molti ragazzi appartenenti ai vari gruppi rivoluzionari che difesero il loro diritto di sentirsi liberi come uomini e lavoratori, liberi di vivere una condizione economicamente dignitosa, ma anche ideologicamente e sessualmente. In questo periodo viviamo una condizione di "pseudo libertà", nella quale ogni nostro pensiero viene monitorato e guidato dai vari sistemi di comunicazione di massa: la Tv ci propone nella maggior parte dei casi programmi ridondanti volti a "distrarci" dai reali problemi del paese; internet ci propone continuamente di entrare in sistemi di relazione virtuale in cui mettiamo a nudo i nostri pensieri, basti pensare al fenomeno mediatico Facebook, lasciando il fianco scoperto a quanti vogliono indottrinarci. Tutto ciò ci fa vivere in una sorta di "realtà ipnotica" in cui perdiamo la nostra identità fatta di capacità di giudizio, di riflessione, nonchè di ribellione a quella che ormai sembra una "dittatura mass mediale" più che una democrazia, dove si tenta di uniformare ogni cittadino come fosse un soldatino, accomunato agli altri non dalla stessa divisa, ma dal medesimo vuoto ideologico mentale e culturale. E' arrivato il momento di ribellarsi e di combattere questa sorta di torpore meningeo e di vuoto ideologico. Si devono promuovere nuovi modelli culturali, istituzionali, politici che favoriscano un cambiamento della nostra società e che ci aiutino a riconquistare la nostra dignità di vita; che propongano al centro del sistema di interessi l'uomo e i suoi bisogni primari, piuttosto che fattori economici che lo usino come merce di scambio. Modelli che permettano che i parlamentari, detentori del potere nelle sue diverse forme, facciano politica per come questa è nata e non per arricchirsi. Oggi un parlamentare guadagna dai 20.000 ai 30.000 euro al mese, a fronte di una media degli stipendi italiani di circa 1.000 euro mensili… Ps: non mi pento dei momenti in cui ho sofferto, porto su di me le cicatrici come se fossero medaglie, so che la liberta' ha un prezzo alto, alto quanto quello della schiavitu'. L'unica differenza è che si paga con piacere, e con un sorriso... anche quando quel sorriso e' bagnato dalle lacrime. (Paulo Coelho) |
PUBBLICATO 12/11/2009
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