Gli equilibri di Bilancio sono tutelati, entrate ed uscite sono pari e le casse annuali respirano. Alla fine la maggioranza è compatta ed il documento è approvato. Rispetto al Bilancio di previsione c'è un avanzo di circa cinquecento mila mentre l'intera manovra è di circa settanta milioni, riferisce l'assessore Bonacci, che sottolinea il rispetto del patto di stabilità e il non aver fatto ricorso alla anticipazione di cassa.
Ma sono gli aspetti politici a tenere banco con il solito scontro duro tra centrosinistra e centrodestra, tra De Vincenti, Udc, Tenuta Pdl da una parte ed il sindaco Coschignano dall'altra costretto a difendersi da solo. Per l'opposizione "il Bilancio è fallimentare, il potere contrattuale nullo e la discontinuità amministrativa messa in atto deleteria".
In apertura Bomparola, indipendente ma vicino al Pd, accende la miccia lanciando bordate al sindaco "pur se qualcosa di amministrativo è stato fatto, sarebbe meglio che tornasse a fare il semplice cittadino. Occorre una fase nuova per il bilancio della città e non certamente con questa guida". Coschignano ribatte: "Ciò sarà tema di discussione all'interno del Pd e della maggioranza ma se dovessi essere io il problema mi metto in discussione".
Poi, però, avverte: "Sarà una battaglia e come tale si sa come inizia ma non come finisce". Un primo cittadino determinato, quindi, per niente scalfito dalle voci di sfiducia di alcuni componenti la maggioranza e di un probabile accordo Pd-Udc. E aggiunge: "Gli investimenti sono stati pari a 50 milioni e mi viene da ridere quando si afferma che sotto il profilo politico abbiamo fallito". Capalbo, che è anche segretario Pd, fuga ogni dubbio: "Perché legittimato ho incontrato l'Udc e tutti gli altri partiti che sono contro Berlusconi ma nessun accordo è stato preso. A breve sarà fatta una valutazione attenta sull'operato del sindaco e verificheremo se sarà il caso di ricandidarlo. Al momento, quindi, non è in discussione".

Il caso Udc
L'ultimo sussulto arriva in revisori dei conti. La maggioranza si dimostra compatta e riconferma i due uscenti mentre l'opposizione vota in modo diverso ed alla fine prevale il nominativo indicato dal Pdl che, però, è stato sostenuto anche da un consigliere dell'Udc.
In una nota il partito condanna il comportamento del suo rappresentante: "L'Udc considera intollerabili e politicamente ingiustificati comportamenti equivoci assunti stilla base di valutazioni discrezionali e contrarie ad ogni linea o decisione concordata. La politica implica senz'altro la dialettica, il dibattito e il confronto anche accesi, ma un conto è la divergenza di opinioni, altro le scelte individuali che contrastano con l'orientamento generale del partito. In questi specifici casi, per fortuna rari, non esistono giustificazioni lecite e convincenti, ma il fatto esige l'assunzione tempestiva di misure rigorose che non escludono l'espulsione per comportamento scorretto che arreca alla nostra immagine un danno di non poco conto".