Il mondo della "competizione" stritola… il mondo della "dimostrazione" genera mostri e mostruosità…
Ma finché ci sarà solo l'una tantum con l'effetto speciale, come una Kabul televisiva, o una Darfur musicale a farcelo vedere, scivoleremo sempre meglio nell'abisso della malvagità.
Abbiamo smesso di riconoscerci…
Abbiamo smesso di guardare nel nostro cuore ed in quello di chi incontriamo…
Abbiamo cambiato modo di vederlo, il cuore, mistificandone la grandezza e la preziosità… sostituendo alla capacità di accogliere la distanza culturale, rallentandone il battito con le bigiotterie dell'apparire, abbassandone il volume con le coperte del rumore.
E ne abbiamo disinnescato la potenza. Quella potenza che ci permetterebbe di mettere le mani in pasta nel grido di ciascun disperato raccogliendone il tesoro ed alleviandogli la pena.
Quella potenza che chiama ciascuno di noi ad innalzare l'uomo sul gradino più alto della scala dei valori.
Siamo passati da un Dio che riscatta ciascuno di noi allargando le braccia su una croce, all'uomo che riscatta chiudendo le braccia in tante bare….
Non è mai tempo di sentimentalismi….
E' tempo di indossare le armi che Dio ci ha dato e puntare dritto all'obiettivo, ogni giorno.
Io prendo l'arco, così da poter mirare la mia mela… se abbatto la mela, dietro troverò Gesù.
Sempre.
I bambini di Gesù sono i deboli…. E chi non è debole?