Il gotha della mozione Bersani arriva con un'ora e mezza di ritardo ma l'ampia sala San Domenico è ugualmente colma. Ci sono iscritti, simpatizzanti, dirigenti. Entusiasmo, sorrisi, e applausi accompagnano gli interventi. "vedrai, ce la faremo", dirà alla fine Guccione ad un iscritto.
Il candidato alla segreteria regionale appare il più determinato di tutti"; "Il progetto Pd è a forte rischio, lo dimostrano i dati, occorre, pertanto, ripartire e Bersani offre garanzie anche per la Calabria visto che mette al centro il Mezzogiorno quale motore di tutta l'economia italiana."
Quindi gli attacchi; "chi mette in discussione Agazio è un irresponsabile, con tutti i problemi che ha il Pd non si può certo pensare al candidato presidente." E aggiunge; "occorre spirito di partito e di appartenenza come l'ho avuta io nel 2007 quando ritirai la mia candidatura altrimenti vincente."
Per Oliverio, presidente della Provincia di Cosenza, "la sequenza di sconfitte subite ultimamente deve costringere il Pd ad una radicale svolta con organizzazione, regole, radicamento, nuove alleanze. Bersani? E' veramente il nuovo, Franceschini non è altro che la continuazione di Veltroni."
Sui paventanti imbrogli dice; "che c'è di strano se su ottanta congressi la nostra mozione ha ottenuto il 70%? Non è il caso di animarsi né criticare sia Loiero che il sottoscritto, né tantomeno uscire sulla stampa visto che la commissione ha convalidato tutto." Infine, riguardo la mancata nomina di assessori locali, dice; "il partito ha dimostrato disunità, e una rosa ampia, di circa cinquanta nominativi, mi ha costretto a nominare i primi eletti."
Infine Loiero, scalda la platea e riceve non pochi applausi e strette di mano. Quanto a simpatia, cordialità e seguito la serata del governatore può ritenersi più che positiva. "Pochi sanno quanto di buono abbiamo fatto, ci sarà tempo per illustrare,esordisce, forse ad inizio legislatura avremmo dovuto fare un'operazione verità su quanto ereditato così i calabresi sapevano tutto."
Poi aggiunge; "sostengo la Bersani perché incarna il vero rinnovamento e la svolta che aspettiamo."
Non potevano mancare i riferimenti ai franceschiniani; "non capisco l'atteggiamento di Bruno che nel 2005 fu un mio grande sostenitore, se io posso essere un problema mettiamoci attorno ad un tavolo e parliamone ma essermi sottoposto al giudizio delle Primarie dovrebbe far riflettere tutto il Pd. Non ce l'ho con nessuno, aggiunge Loiero, chi dissente con validi motivi ne ha diritto e io non lo guardo in cagnesco, non sarò portatore di divisioni perché penso che un Pd unito e forte è l'unico antidoto al centro destra ed a Berlusconi."
Sulle alleanze è chiaro; "meno male che non tutto IdV mi è contro mentre con l'Udc il dialogo è aperto, e considero la sinistra estrema un patrimonio importante."
Loiero chiude citando una frase di Moro e una di Obama dedicata, evidentemente, agli amici-avversari; "preferisco perdere insieme che vincere divisi" e "non tenere sempre il pugno chiuso perché se lo apri puoi trovare una mano amica."