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Fuga di turisti ed emigranti.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
E' stata un'estate negativa sotto l'aspetto delle presenze. Lo dicono i numeri, lo sostengono gli operatori commerciali, lo hanno constatato di persona gli stessi residenti; rispetto allo scorso anno alcuni ipotizzano mi calo sfiora il 30%. Turisti ed emigranti hanno snobbato il ridente centro silano. Hanno preferito trascorrere le vacanze altrove anche coloro che qui hanno amici, parenti, affetti. Non più come dieci anni fa, quindi, quando la città si popolava di emigranti, studenti, lavoratori. Dati significativi che mettono ancor più in ginocchio la già fragile economia di un centro montano qual'è Acri. I numeri sono ufficiosi ma se dovessero essere confermati significa che si tratta di rivedere il settore turistico. E, in questo, la classe politica non è esente da colpe. Anche l'estate 2009 sarà ricordata come quella prevalentemente delle sagre e delle feste rionali dove hanno prevalso i pur ottimi piatti tipici. Due mesi non possono essere ricordati per mia notte (bianca) e per un paio di concerti.
Lode a quei privati che si sono distinti con qualche buona iniziativa. Anche la rassegna di musica e spettacolo "Amphiteacri", nata nel 2001 per catalizzare le presenze di calabresi e non, ha fatto registrare delle flessioni che dovrebbero far meditare. Non è possibile organizzare mi evento in mia settimana e per giunta senza forme di pubblicità adeguate (perfino il sito del Comune non ne ha dato notizia). Quali vantaggi ne ha tratto la città? Che dire poi delle iniziative comunali? L'amministrazione si è limitata a dare patrocini per qualche seratucola giustificandosi con la congiuntura economica critica ma dimostrandosi, invece, carente in idee e progetti. E il tutto concentrato nel solo mese di agosto.
Manca, insomma, una strategia del turismo che parti soprattutto dalla valorizzazione delle risorse naturali e del patrimonio artistico. Come è possibile che due strutture ricettive, come parco Crista e parco Varrise, siano abbandonate da anni? E che palazzi e musei restino chiusi al pubblico? Occorre, dunque, ripensare, ed anche subito, l'offerta turistica, per motivare flussi vacanzieri, promuovere il territorio, caratterizzarsi per eventi di un certo rilievo ed entrare nei circuiti culturali calabresi. Non è pensabile che una città dalle antiche tradizioni pian piano stia retrocedendo rispetto ad altri centri minori. La prossima amministrazione avrà anche questo arduo compito; risollevare le sorti turistiche e culturali.

PUBBLICATO 31/08/2009

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