E’ paradossale e inquietante pensare che, in Calabria, chi svolge il proprio lavoro onestamente e denuncia con coraggio il malaffare e gli sprechi di denaro pubblico sia costretto a vivere sotto scorta. Questa assurda situazione la sta vivendo Maria Giovanna Cassiano, dirigente dell’ INPS di Rossano, definita da Gian Antonio Stella “eroina” (Corriere della Sera 19/08/2009), perché ha sgominato una masnada di falsi braccianti agricoli, parenti e amici di uomini di rispetto, non immuni però al virus del clientelismo e del familismo amorale. Sentiamo di esprimere la nostra solidarietà a questa donna che, svolgendo semplicemente il proprio lavoro, ha richiamato l’attenzione su un male endemico e annoso del Mezzogiorno: lo scarso rispetto per lo Stato e le sue leggi. Ciò che dovrebbe essere l’ordinaria gestione della cosa pubblica diventa un evento eccezionale ed eroico e coloro che non si adeguano al “così fan tutti” rischiano di essere definiti illusi, o peggio, degli inguaribili Don Chisciotte che, con la lancia in resta, vanno verso i mulini a vento. Non scandalizziamoci se la Lega Nord, basandosi su dati incontrovertibili, dichiara di non voler tollerare i costi sempre più alti dovuti allo sperpero dissennato di risorse pubbliche, per es. nelle regioni del Sud le pensioni di invalidità sono il 50% in più che al Nord… tutte lecite?
La società è fatta di uomini e se è guasta qualche responsabilità sarà loro. Presumiamo.
Smettiamola di trincerarci dietro il disagio economico della nostra Terra per legittimare azioni illegali in ambito scolastico, sanitario, urbanistico, previdenziale e lavoriamo a un rinnovamento culturale che ci sottragga alle suggestioni del guadagno disonesto e ci avvicini finalmente agli standard di un paese civile.