Da una parte l’amministrazione comunale, brillante per alcuni aspetti e tremendamente in ritardo, o addirittura negligente, in altri settori. Dall’altra le forze di opposizione che preferiscono il silenzio piuttosto che incalzare la maggioranza. Eppure questioni ce ne sarebbero. Ed allora hanno ragione quelli del centro sinistra quando affermano che la vera opposizione è nella stessa maggioranza.
Se si esclude qualche uscita pubblica determinata di IdV e del Psi, che hanno preso le distanze dal sindaco, sembrano che le altre forze politiche si sono adagiate e optano, evidentemente, per la riflessione. Se si tratti di strategia o di consociativismo lo si saprà tra qualche settimana quando inizierà la campagna elettorale in vista delle comunali di aprile prossimo. Quando, cioè, si conosceranno alleanze ed accordi. In attesa di ciò meglio evitare lo scontro. Sicchè l’esecutivo guidato da Coschignano può dormire su sette cuscini ed effettuare liberamente, e senza avversari temibili, le proprie scelte.
E mentre l’opinione pubblica conosce le intenzioni del governo, resta all’oscuro sul pensiero della minoranza. Che in consiglio è affidata solo ad un paio di esponenti. Troppo poco per rendere difficile la vita al centro sinistra.
Ad esempio, non è dato sapere cosa ne pensano Pdl, Udc e IdV del nuovo assetto scolastico, dell’area Pip ancora inutilizzata, del Psc, che giusto un anno fa (poi la questione si sciolse subito come neve al sole) è stato oggetto di un duro scontro tra Pd e Udc, del Parco Varrise, dei lavori che riguardano l’ascensore e la caserma dei carabinieri,della cultura e dei servizi sociali, della raccolta dei rifiuti, della sospensione dei lavori del tunnel della s.s.660. Insomma un silenzio assordante rotto solo dalle consuete festicciole di partito che, in alcuni casi, non prevedono neanche più i dibattiti politici. Forze di opposizione, eclissate, alcune addiritture prive di direttivi, altre ancora a gestione personale. Ancora qualche settimana, però, poi saremo inondati da comunicati a iosa e lunghi e continui interventi del candidato di turno. Spetterà all’elettore carpire eventuali inganni, progetti seri e classe dirigente qualificata.