Il Pd si appresta a vivere una fase decisiva per il suo futuro. Vi sono passaggi straordinariamente importanti, che attraversano il congresso e arrivano fino alle elezioni comunali e regionali della prossima primavera. In questa temperie, al segretario del circolo, Pino Capalbo, non possono far piacere prese di posizione e illazioni che arrivano fino alle pagine dei giornali e alimentano confusione.
- Avv. Capalbo, partiamo da quello che sembra essere il punto più controverso: la politica delle alleanze.
«Una linea del partito c’è già e mi sorprende che vi siano punti interrogativi su chi si alleerà con il Pd. A febbraio, al cospetto di circa 400 persone, e non nel chiuso di qualche stanza, nel mio insediamento ho presentato le linee programmatiche che il partito ha approvato all’unanimità. In quella circostanza ho chiaramente evidenziato la necessità di elaborare una nuova politica delle alleanze finalizzata alla costruzione di una nuova coalizione di governo, con tutte le forze di opposizione al governo Berlusconi, compresa l’Udc, e che coinvolga anche movimenti, associazioni e quanti saranno interessati. In altri termini, apertura massima anche alle forze di sinistra che hanno dimostrato in questa esperienza amministrativa cultura e responsabilità di governo, indisponibilità verso quanti invece hanno generato frammentazioni, instabilità e che continuamente hanno delegittimato il Pd e l’azione amministrativa ».
- Intanto c’è il congresso e lei si è già schierato con Franceschini. A ottobre si vota per l’elezione dei segretari nazionale e regionale, ad aprile per quelli provinciale e dei circoli…
«Al di là delle discussioni e dell’esito, pongo e mi pongo una domanda: alcuni autorevoli esponenti locali di questo partito, qualora la loro posizione dovesse risultare minoritaria al termine del congresso o dovessero essere disattese le loro legittime aspirazioni, rimarranno nel Pd? Io resterò comunque, ma mi piacerebbe che anche da altri venisse la stessa chiarezza».
- In primavera si vota al Comune, ma in superficie non emerge nulla. Davvero non ne state parlando?
«A breve avvieremo la discussione e mi pare naturale partire da Elio Coschignano. Valuteremo serenamente, cioè senza preclusioni, primogeniture o vantaggi di posizioni predefinite, aspetti positivi e criticità di questa esperienza amministrativa. L’obiettivo è quello di arrivare a una sintesi condivisa da tutte le forze disponibili a far parte di questo nuovo progetto di governo ».
- Tra gli alleati non mancano coloro i quali ritengono che il Pd sia uscito ridimensionato dalle elezioni provinciali…
«Ad Acri il Pd ha ottenuto circa il 15% dei voti, a fronte del 12% della media provinciale, e solo per una manciata di voti non siamo riusciti a far eleggere Natale Zanfini. Anche questo risultato sarebbe stato comunque raggiunto con un maggiore sforzo che evidentemente è mancato. In ogni caso, nonostante i dati positivi fatti registrare dalle forze di sinistra e Italia dei Valori, non bisogna dimenticare che il Partito Democratico è il primo del centrosinistra e da questo dato vogliamo ripartire ».

Fonte Il Quotidiano della Calabria del 15-08-2008