RELIGIONE Letto 2684  |    Stampa articolo

E’ come fare matematica….

sac. Sergio Groccia
Foto © Acri In Rete
Fin dalla più tenera età l'uomo conosce portando le cose alla bocca, assaggiandole e sentendole sue. Poi impara a farsi un'idea delle cose che ha assaggiato, e non le assaggia più …
Nascono allora le difficoltà che continuano a tormentare le giornate dei singoli e delle comunità umane …
Tutto si chiude nelle realtà concettuali, fino a perdere il contatto con le cose in sé, con i fatti in sé, con le persone in sé.
Prova a prendere in esame l'idea che ti sei fatto delle persone con cui vivi, in famiglia, al lavoro, per strada, in città, … è molto precisa, netta, anche se non ti sei mai fermato a rifletterla. E tu agisci e ti rapporti, se non sei vigile su ciò che si muove in te, non con la persona che ti presenta, ma con l'idea che hai di lei.
Prova ne è che ti meravigli quando ti trovi di fronte a una persona che fa o dice cose diverse da quelle che ti aspetti. Davvero assurdo! Conoscere è quanto di più grande l'uomo sia chiamato a fare, ma quanto facilmente vi rinuncia!
Anche con Dio avviene la stessa cosa. Ci siamo fatti un'idea di chi sia e ci rapportiamo con quella per sempre. E quindi di fatto noi non ci relazioniamo con il Dio vivo, ma con un concetto che ce lo rappresenta. Può essere calda la nostra preghiera se parliamo con un'idea piuttosto che con una Persona, capace di interagire?
È di certo una noia pregare con un concetto … e infatti la preghiera per molti è come fare matematica: una marea di formule, di riti, di regole. E ci si sente l'eccezione che conferma la regola se si dimenticano bene le "tabelline", ci si sente perduti e dannati se i conti non tornano …
La Vita in Dio è ben altro!!!
I rischi che corriamo sono seri: ci siamo chiusi alla vita che ci viene incontro per ricolmarci di beni e viviamo degli abbagli di una realtà trasferita nella nostra mente … Usciamo dalle idee, torniamo ad assaggiare le cose, a contattare nel senso vero del termine le persone per quello che dicono e per quello che fanno, a conoscerle nel tempo e nello spazio, facendoci inondare dalla ricchezza che sono e, senza necessariamente volerle portar via (nel nostro mondo concettuale) e imparando a rispettarne la gratuità della presenza per la novità che in ogni oggi porteranno.
Questi sono i miracoli che Gesù potrà fare allora per noi!

PUBBLICATO 20/07/2009

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