“Ecco quello che abbiamo fatto per questo territorio ed ecco quello che abbiamo in mente di fare.” Oliverio parla per un’ora ed un quarto in affollata piazza Sprovieri ed in un territorio che è sempre stato molto generoso nei suoi confronti. Sia da deputato che da candidato della Provincia nel 2004. In entrambe le occasioni il politico di San Giovanni in Fiore ha raccolto circa settemila consensi.
Acri, è risaputo, è uno zoccolo duro della sinistra, ed, infatti, non per caso che Oliverio, in conclusione del suo discorso, cita il centro silano come stimolo impulsivo per disputare il suo secondo tempo. Prima, con accanto tutti i candidati che lo sostengono, ha ricordato tutti gli interventi realizzati dalla sua amministrazione per Acri ed il suo comprensorio.
Dalle infrastrutture alle scuole “che, dice Oliverio, rappresentavano una necessità per questa area. Sono pronti, aggiunge, anche i fondi per gli altri due lotti della Sibari – Sila e della s.s.660 Acri – Cosenza per evitare ila zona impervia di Cocozzello.” Partono gli applausi.
“Ci siamo resi conto che in effetti Acri era isolata ma da qui a breve sarà collegata meglio allo Ionio ed al capoluogo ed all’A3.” Poi l’inevitabile polemica; “è vero, i finanziamenti non sono nostri, e lo diciamo pure in campagna elettorale ma permettetemi di dire che i cantieri gli abbiamo aperti noi mentre il centro destra in cinque anni ha fatto solo propaganda e convegni con passerelle.” Altri applausi.
Quindi la promessa; “a giorni inizieranno i lavori di interramento della linea elettrica dell’alta tensione nei pressi del nuovo liceo scientifico in modo che la struttura potrà essere finalmente funzionale.”
Infine Oliverio ricorda gli interventi effettuati nelle frazioni e ringrazia il candidato Zanfini per essergli stato a fianco e da stimolo. Una serata partecipata, quella di sabato, con l’area pedonale invasa dai banchetti e dalle bandiere dei diversi partiti della coalizione. Ma coalizione fino ad un certo punto perché l’evento regala anche un fuori programma polemico. In apertura erano previsti anche gli interventi del sindaco Coschignano e del consigliere regionale di Idv Feraudo. Pare, però, che la presenza e la voce del dipietrista non vengono graditi da alcuni dirigenti del Pd che impediscono a Feraudo di parlare. Il dipietrista ed il suo entorouge non la prendono bene e decidono ugualmente di accettare il diktat, ma solo ad una condizione; anche il primo cittadino deve farsi da parte. Detto fatto, palco e microfono sono solo per Oliverio per oltre un’ora che poi lascia il centro più che soddisfatto ma con Coschignano e Feraudo scuri in viso e, ancora una volta, a lanciarsi reciproche accuse.