Come tutti i divorzi anche quello tra il Pd e il consigliere comunale Maria Rosaria Padula, si sta consumando tra polemiche e accuse reciproche. Ieri il Pd locale in una nota aveva sollecitato alla stessa Padula l’invito alle dimissioni dall’assemblea nazionale.
Padula, ora consigliere comunale Indipendente, già vice presidente della comunità montana, ex dirigente diessina attiva, tiene a precisare alcune cose; “la nota del Pd nei miei riguardi è davvero buffa, dice, mi sono dimessa dal partito e quindi non capisco il significato dell’invito a dimettermi anche dall’assemblea nazionale. Quest’ultimo, dice Padula, è un organismo che non ho mai frequentato avendo, in segno di protesta, rimesso il mandato nelle mani del segretario regionale Minniti immediatamente la mia elezione. Tuttavia mi pare logico che le dimissioni determinano di conseguenza la decadenza da ogni organismo dirigente compreso l’assemblea nazionale. Io mi sono dimessa dal gruppo consiliare del Pd lo scorso trentuno marzo comunicando tale scelta al segretario comunale e successivamente con atto scritto al segretario cittadino Capalbo. Il mio, quindi, è stato un comportamento cristallino. Piuttosto se qualcuno vuole pescare le torbido è libero di farlo tanto la città e gli elettori conoscono la storia di ognuno di noi.”