Dal convegno organizzato dal Rotary emerge un quadro desolante, preoccupante e grave. Gli incendi non solo sono una piaga sociale ed ambientale ma anche economica. Esperti del settore ne hanno parlato sabato scorso e dalle loro relazioni si capisce che questa emergenza bisogna per forza prevenirla sia per tutelare l’ambiente che per risparmiare sulla spesa pubblica visto che un incendio di vaste proporzioni può costare anche un milione di euro. In apertura l’ing. Dodaro, comandante provinciale dei vigili del fuoco, ma messo in evidenza il nesso che c’è tra fuoco e determinata vegetazione più propensa a prendere facilmente fuoco quindi ha fatto notare che sentenze della Cassazione attribuiscono anche i proprietari terrieri responsabilità sugli incendi in caso non provvedano alla pulizia del proprio agro.
La dott. Arlia, dell’Afor, ha sottolineato il ruolo determinante degli oltre mille forestali, considerati come vedette ed impegnati nella pulizia dei boschi e dei fiumi.
“Occorre puntare sulla prevenzione, dice Curcio, comandante del Corpo Forestale, e su incontri formativi e di sensibilizzazione. Le nuove normative ci impongono di portare avanti attività investigative piuttosto che di spegnimento ed i risultati dello scorso anno, con quattro arresti e una serie di denunce, sono più che positivi. Non sempre l’incendio è doloso, dice Curcio, può essere colposo ma ciò non toglie che la prevenzione è l’unica via d’uscita per evitare che volino i canadair che costano quindicimila euro ad ora.”
Su eventuali interesse Curcio è chiaro; “vi sono interessi agricoli ed economici e il Cfs è impegnato anche per evitare ciò.” Sposato, della Protezione Civile, ha elogiato il lavoro dei volontari sui 200 chilometri quadrati di territorio ed ha auspicato una migliore sinergia tra le varie forze in caso di spegnimento mentre per il sindaco Coschignano la prevenzione serve poco; “per un’emergenza che non sarà mai debellata, dice, servono uomini e mezzi.”