È di pochi giorni fa la notizia che la Polizia Municipale di ACRI avrebbe notificato "multe" ad alcuni esercenti attività commerciali che hanno aperto i propri esercizi il 4 gennaio scorso, giorno festivo di chiusura.
A prescindere dalla fondatezza o meno delle doglianze dei suddetti esercenti, quello che occorre far rilevare è l'erroneità delle notizia, nella parte in cui si esorta gli stessi a "proporre ricorso, in attesa che vengano individuate le responsabilità dell'accaduto".
Quello che è stato notificato, in realtà, è un semplice processo verbale di accertamento di infrazione amministrativa, avverso il quale non è possibile fare ricorso. Unica strada percorribile, ai sensi e per gli effetti dell'art. 18, 1° comma della Legge 689/81, è quella di far pervenire, al Sindaco, entro 30 giorni dalla notifica del verbale, "scritti difensivi": una sorta di "lamentela" scritta, nella quale il presunto trasgressore fa valere le proprie ragioni (ad es. la circostanza che ACRI sia stato inserito nel novero dei comuni a economia prevalentemente turistica, motivo per cui gli esercenti possono determinare liberamente gli orari di apertura e di chiusura).
Il sindaco, sentiti gli interessati, ove questi ne abbiano fatto richiesta, ed esaminati i documenti inviati e gli argomenti esposti negli scritti difensivi, se ritiene fondato l'accertamento, determina, con ordinanza motivata, la somma dovuta per la violazione e ne ingiunge il pagamento, insieme con le spese, all'autore della violazione ed alle persone che vi sono obbligate solidalmente; altrimenti emette ordinanza motivata di archiviazione degli atti comunicandola integralmente all'organo che ha redatto il rapporto.
Nel caso in cui emetta l'ordinanza-ingiunzione, questa, e soltanto questa, potrà essere impugnata con ricorso, ai sensi dell'art. 22 della Legge 689/81. Altrimenti, qualunque ricorso sarà dichiarato inammissibile (Cass. Civ., Sez. III, 19/05/2000, n. 6485)
Orbene, se è vero che gli agenti del Corpo di Polizia Municipale hanno sbagliato nel contestare le suddette violazioni, auspico che il Sindaco sia così scrupoloso dal disporre l'archiviazione degli atti, a prescindere da eventuali "scritti difensivi" fatti pervenire dagli esercenti, annullando in sostanza tutti i verbali di accertamento.
In caso contrario, esporrebbe il Comune ad una valanga di ricorsi, con il rischio di far lievitare ulteriormente il monte debiti per gli affari legali.
Nel frattempo, però: stop agli inutili allarmismi!