Il 3 e 4 Aprile si è svolta a Roma, presso l'Auditorium della Conciliazione, l'Assemblea costituente di Centro e noi, gruppo giovani dell'UDC "Giuseppe Tempesta" di Acri, con grande entusiasmo eravamo presenti all'evento. Due giornate ricche di emozioni che ci hanno dato, non solo la possibilità di consolidare una vera amicizia nata all'interno del gruppo, ma anche la possibilità di un arricchimento culturale grazie al confronto avuto con giovani provenienti da ogni parte d'Italia.
Il nostro, infatti, non è solo un gruppo di giovani impegnati in un partito politico, ma vuole rappresentare anche un'occasione di crescita culturale e sociale, come più volte abbiamo ribadito e dimostrato.
Ad aprire lo scenario è stato il presidente del partito Rocco Buttiglione, che dopo una breve premessa sulla morale Cristiana, come mezzo per salvare l'Europa dalla crisi, ha dato "la parola" a Don Luigi Sturzo e Alcide De Gasperi, padri fondatori della Dc. E' stato l'attore Michele Placido a dare voce al fondatore del partito popolare italiano citando alcuni brani, in particolare il pensiero del sacerdote che ancora oggi è di grande attualità ovvero: "chi fa politica non ama denaro e non aspira a poltrone ma lascia parlare i fatti e non le parole". Inoltre è stata una grande sorpresa trovare al congresso numerosi cittadini, gente comune. Alcuni di loro hanno dato testimonianza della loro esperienza di vita: una madre di cinque figli, un rappresentante delle forze di Polizia e in modo particolare ricordiamo la storia di una donna extracomunitaria che era arrivata in Italia in condizioni disperate e oggi è un'imprenditrice di successo.
Subito dopo è stata la volta dei grandi esponenti del partito, dal segretario Lorenzo Cesa fino ad arrivare alle conclusioni del leader del partito Pier Ferdinando Casini. Questi, hanno illustrato con grande enfasi, quello che è il punto di forza del partito. Punto di forza che si ispira alla morale cristiana prima di tutto, bisogna difendere quelli che sono i nostri valori e la dignità dell'uomo. L'Europa e il mondo sono nel gorgo di una grande crisi e davanti a questa crisi ci sono due stati d'animo, espressioni di due visioni politiche diverse ed opposte: da una parte il catastrofismo cosmico del PD e dall'altra l'ottimismo berlusconiano. Ma per cercare di uscire fuori da questa crisi, non basta avere fiducia ed essere ottimisti, ma occorre invece produrre una buona politica, cosa che l'attuale governo non riesce a garantire. Quello che invece è in grado di fare è chiedere alleanze e più poteri al premier.
Noi dell'Udc siamo stati messi davanti all'alternativa brutale di entrare nel Pdl rinunciando ai nostri simboli, alla nostra bandiera e ai nostri valori o di rimanere fuori dai giochi del potere.
Nell'alternativa tra il potere e la libertà non abbiamo avuto dubbi, abbiamo scelto la libertà. Abbiamo detto no ad una comoda vittoria elettorale, abbiamo rinunciato a comode poltrone, abbiamo sfidato le corazzate del Pdl e del Pd, ci siamo collocati fieramente al centro dimostrando la coerenza che contraddistingue l'Udc e per la fine dell'anno ci siamo impegnati a dare vita, insieme a tutte le forze moderate d'Italia, ad una nuova formazione politica che si chiamerà il Partito della Nazione.