Difficile stabilire, al momento, se quanto accaduto lunedì in consiglio comunale avrà ripercussioni sul futuro del Pd. Certo è che l’altra sera la maggioranza di centro sinistra, e i democratici in particolare, ne sono usciti con le ossa rotte. Quanto realizzato dal punto amministrativo, illustrato dall’assessore Bonacci e dal sindaco Coschignano, potrebbe essere vanificato dalle questioni politiche interne.
La seduta inizia male per i democratici. Padula, eletta tra le fila dei Ds, annuncia le sue dimissioni e la sua collocazione come Indipendente ma nello stesso tempo assicura il suo sostegno alla maggioranza fino alla fine della legislatura. Cala il silenzio ed il gruppo Pd, se si esclude il solo Capalbo, preferisce non commentare. Si tratta, però, del preludio di una serata da dimenticare per gli adepti di Franceschini. Perché dopo poco il sindaco Coschignano ed il consigliere Capalbo, che è anche segretario Pd, danno vita ad un duro scontro verbale. L’aula del consiglio, per un pò, si trasforma in una sezione del Pd.
I due eventi non sono legati tra loro ma sono il segno evidente di un malessere e di una frattura all’interno del Pd che non fa pensare a nulla di buono e persino un articolo di stampa induce il primo cittadino alla difesa: «Chi mi attacca è colui il quale ha cercato molte volte di candidarsi o avere cariche senza mai riuscirci». Destinatario del messaggio un noto dirigente locale, ex amministratore.
Poi, rivolto a Capalbo, aggiunge: «C’è un disegno strategico all’interno del Pd per farmi fuori, so di certo che un nutrito gruppo di iscritti lavora in tal senso ma ho le spalle larghe per difendermi e andare avanti». Il segretario non ci sta e ribatte: «Il partito è solido e fornisce pieno sostegno all’amministrazione comunale. Sarà, poi, il direttivo a pronunciarsi sull’operato. Nessun processo in atto ma nemmeno beatificazioni. Di certo - prosegue - nel Pd siamo per le primarie, contro il pensiero unico e contro chi non accetta critiche. Significherebbe peccare di presunzione e di democrazia».
I toni sono accesi e quanto sarebbe dovuto scoppiare nelle sedi opportune si consuma davanti all’opposizione ed alle forze di sinistra. Un disastro, insomma, che, secondo gli addetti ai lavori, vede sempre più il sindaco verso una posizione solitaria. Il tutto alla vigilia di importanti appuntamenti elettorali a cui i democratici rischiano di arrivarci a pezzi. I
eri la segreteria ha diffuso un comunicato: «Il Pd, dopo la nomina e l’insediamento della segreteria, ha impostato un programma di interventi per radicare meglio la propria presenza sul territorio e per dar vita a un’azione politica più incisiva. C’è innanzitutto la necessità di mettere in campo iniziative atte a promuovere l’ottimo lavoro dell’amministrazione comunale. Tanto è stato realizzato dal sindaco Coschignano e dalla sua maggioranza e occorre un’azione incisiva di comunicazione per rendere ancora più evidente il lavoro svolto in questi quattro anni di amministrazione. Le sterili polemiche sull’unità del partito le lasciamo a chi pensa, sbagliando, di destabilizzare il quadro politico della maggioranza ».
Sulle dimissioni del consigliere Padula il Pd scrive: «Rispettiamo la sua scelta ma non condividiamo l’analisi che riguarda direttamente il partito e i suoi percorsi. Padula, del resto, ha fin qui condiviso, anche ad alti livelli, le scelte fatte dal Pd, fino a diventare membro dell’assemblea nazionale, carica che tuttora continua a ricoprire. Nei prossimi giorni il segretario Capalbo convocherà il direttivo per avviare la discussione sulle candidature alle prossime elezioni, verranno inoltre costituiti altri due circoli sul territorio, quello di San Giacomo e quello di Là Mucone, affinché si crei intorno al Pd ancora più partecipazione ed entusiasmo».