La decisione dopo l'approvazione in aula del Bilancio. Forte Polemica con il predecessore e l'opposizione.
Il dibattito era iniziato con una controversia con un cosigliere dell'opposizione: "È evidente che questa maggioranza non esiste più. Mi rivolgo a lei, signor sindaco, che non ha saputo gestire la crisi, lei che ha avuto il privilegio di amministrare questa città e non lo meritava".
Uno dei pochissimi consiglieri dissidenti a prendere la parola, insiste: "Ha ignorato le olive, non ha speso una parola sulla raccolta di questi anno. Lei gioca su facebook, io mi confronto con la gente. A questo punto, le chiedo di dimettersi, in quanto ha dimostrato di non saper lavorare".
Il dado è tratto. Il Sindaco riesce a contenere l'irritazione ma replica piccatissimo. "Se la mia incapacità di sindaco è giustificata dal non essermi preoccupato della raccolta delle olive, francamente non la capisco. Lei è il mio delegato per la questione delle olive.
Certo, lo ammetto, mi sono occupato poco della campagna e molto di internet, risolvendo il caso Facebook e quello di Badoo, grazie al quale sono stato ricevuto dal principe Fish nella sua residenza parigina insieme alle delegazioni sindacali per discutere dei problemi delle olive.
Non mi si può accusare di non essere stato attento. Piuttosto, prima di chiedere le mie dimissioni, avrebbe dovuto essere lei a darle. Intanto, visto che è venuta meno la fiducia, le ritiro la delega. Per quanto mi riguarda, mi dimetterò fra un quarto d'ora o fra un'ora, e comunque sarò io a deciderlo e non lei, in ogni caso quando cade la connessione internet".
Scroscio di applausi del pubblico, che ieri era numeroso come da tempo non si vedeva nella sala consiliare. Ma i motivi c'erano tutti.
Molti volevano sapere come sarebbe andata a finire l'estenuante braccio di ferro tra il sindaco e il gruppo dei consiglieri di opposizione.
Il leader dell'opposizione ha replicato: "Se non avessi sentito ciò che ho sentito non sarei intervenuto. Pensi che ci siano ancora uomini disposti ad andare a raccogliere le olive? Non dovevi licenziare un consigliere così, è l'ultima cosa che avresti dovuto fare".
E il dibattito in sala sull'argomento crisi non ha aiutato a capire le ragioni di una maggioranza spaccata in due tronconi. C'è voluta la saggezza del presidente del consiglio comunale a riportare tutti alla calma. "
Vi invito a sospendere la seduta e riunire la maggioranza per discutere la situazione, non credo che in aula si risolva nulla. Le verifiche dovremmo farle tra noi".
Detto fatto. Tutti i consiglieri di maggioranza si chiudono in una stanza e in capo a una ventina di minuti trovano la soluzione per chiudere la partita: approvare il bilancio e poi tutti a casa.
Avrebbe dovuto essere un accordo da tenere segreto per qualche ora. In realtà, tra una sigaretta e un'uscita dall'aula, il segreto dura non più di 5 minuti.
E, come se niente fosse accaduto, il consiglio riprende i lavori, approva il secondo punto all'ordine del giorno e comincia la discussione sugli emendamenti al bilancio.
Solo dopo il voto, il Sindaco ha dato le dimissioni.
Da stamattina il paese di ROCCATACCAGNA non ha più un SINDACO.