Nei giorni scorsi si è riunito il coordinamento della Cgil di Acri. Ha introdotto i lavori il responsabile Angelo De Bartolo, che ha evidenziato “i grandi pericoli, per i lavoratori e i pensionati, derivanti dalle misure attuate dalla manovra del governo Berlusconi”. Ci si è poi interrogati sulle iniziative politiche da sviluppare e su cui il Coordinamento è stato chiamato a esprimersi. In sostanza, queste si concretizzano nella centralità del lavoro e nella qualità, quantità ed equità delle politiche sociali che si intendono mettere in atto nel confronto con il governo locale e le istituzioni pubbliche. “Il coordinamento – si legge in una nota di Angelo De Bartolo - fa proprio l'obiettivo posto dalla Conferenza d’Organizzazione, di riavviare un nuovo progetto di riorganizzazione per la costruzione di una Camera del Lavoro che stia al passo con i tempi. Viene così riconosciuto il valore strategico del ruolo delle categorie provinciali e confederali nelle politiche di sviluppo, dei diritti e delle tutele. Siamo consapevoli – prosegue De Bartolo - della delicatezza del momento per la nostra organizzazione: la Cgil è al centro di una violenta campagna politica e sindacale, non solo mediatica, ma anche tendente alla sua delegittimazione e al suo isolamento. In questa ottica, il Coordinamento ha posto in evidenza il ruolo che, oggi più di ieri, dovrebbe avere la Cgil nel territorio, sia dal punto di vista politico sindacale che di rappresentanza delle tutele e dei diritti sui luoghi di lavoro. Si rende quindi necessario, attraverso il Coordinamento, attuare dei momenti di incontro nei quali sia possibile discutere sulla organizzazione e strutturazione dei servizi, nella consapevolezza che essi occorrono a far rispettare i diritti individuali dei lavoratori e a collaborare nella politica del proselitismo. Le emergenze che si intendono affrontare a livello territoriale devono trovare nella CGIL una unità di intenti straordinaria. È il momento di dare delle risposte serie e concrete alle istanze del nostro territorio. In questo quadro – scrive ancora il responsabile acrese della Cgil -, le priorità e le proposte che il coordinamento ha individuato, discusso e definito, e che sono stati al centro del dibattito, rappresentano la direttrice in cui la struttura sarà chiamata ad impegnarsi. È perciò assolutamente necessaria una forte accelerazione a livello provinciale, ripensare a una rimodulazione delle risorse, al fine di rendere esigibile e concreto ciò che si è deliberato nella Conferenza d’Organizzazione e che deve essere caratterizzata da volontà costruttive e univocità di obiettivi, piuttosto che da diffusi e generici divieti. Alla base del progetto c’è una forte volontà di dare visibilità e ruolo politico alla CdL. Il Coordinamento considera il pluralismo interno un valore e una ricchezza per la nostra organizzazione, ma ritiene che debba essere esercitato sempre nel rispetto delle persone, avendo a cuore il bene della nostra organizzazione. Devono esistere luoghi dove si discute e si possa anche dissentire e momenti in cui si decide, e quando si decide, nel rispetto delle regole democratiche e del pluralismo, si deve ricomporre l’unità della nostra organizzazione. Questo lo chiedono e lo pretendono le persone che noi siamo chiamati a rappresentare. Siamo sicuri – conclude De Bartolo - che il segretario generale, Pietro Rossi, non si sottrarrà a quanto è nelle sue possibilità per dare dignità ai soggetti che nel territorio quotidianamente operano per far sì che la Cgil sappia essere inclusiva verso i giovani, le professionalità, i pensionati, i precari e gli atipici.