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Elezioni Europee l'UDC lancia Gino Trematerra.

Bruno Gemelli
Foto © Acri In Rete
L’ex senatore Gino Trematerra è il candidato dell’Udc calabrese per le elezioni europee. Lo ha stabilito il comitato regionale, riunito ieri pomeriggio nell’hotel “T” di Feroleto Antico, accogliendo la proposta del segretario regionale Franco Talarico. Non è una candidatura di bandiera ma un’indicazione forte sulla quale investe tutto il partito che, con questa scelta, conferma l’attuale linea unitaria. Ovvero una sintesi alla quale dà un contributo convinto l’onorevole Mario Tassone che tempo fa marcava differenze dalla maggioranza guidata da Talarico,Occhiuto e Trematerra.
La controprova di questa ritrovata unità è sottolineata dall’elezione, per cooptazione, del vice segretario regionale nella persona di Vito Bordino che è vicino a Tassone. Sempre ieri è stato nominato Giacomo Muraca quale responsabile della prossima campagna elettorale. Alla riunione di ieri, aperta con una relazione di Franco Talarico, ha partecipato il vertice del partito al completo. Da Mario Tassone a Roberto Occhiuto, da Gino e Michele Trematerra a Marisa Fagà, da Francescantonio Stillitani a PasqualeTripodi a Benedetto Proto. Quest’ultimo è il segretario regionale del movimento giovanile nonché candidato alla presidenza della provincia di Crotone. E’ stata altresì confermata la venuta in Calabria di Pierferdinando Casini che sarà venerdì pomeriggio a Cosenza e sabato mattina a Catanzaro. Il comitato regionale ha confermatole coordinate lungo le quali si muove il partito in questa fase politica che, per loro, è ritenuta delicata e strategica in quanto deve confermare la linea di autonomia stabilita nel 2008. Sebbene essa si sia già manifestata alle politiche con replica oggi alle provinciali, quest’autonomia non né indiscriminata né pedissequa perché, per le regionali del 2010, l’Udc si pone obiettivi ambiziosi, ma non in solitudine. E il passaggio europeo risulta, a loro, determinante per il potere contrattuale che hanno in mente di giocarsi coni futuri alleati. Chi saranno? Qui si è manifestata una sottile diversità di vedute tra Talarico e Tassone. Il primo ha detto che alleanze si faranno sui programmi. Il secondo ha ribattuto che è certo necessaria la condivisione dei programmi ma, anche, la non abdicazione verso i valori di riferimento. Non ha detto quali, ma nel loro habitat non c’era bisogno di spiegarlo, perché sono assiomi alternativi a quelli della sinistra. Ma ciò riguarda il futuro lontano.
Oggi c’è un partito che si muove con agilità, che si compiace di aver preso l’8 % alle politiche in Calabria in presenza di alcune trasmigrazioni, che è corteggiato – vedi le recenti avance di Minniti alle quali ha risposto cortesemente Talarico accettando il confronto sulle idee e basta -, che segnala, in solitudine, l’opposizione al federalismo leghista. Che spera di smontare il bipolarismo e far tornare, toutcourt, il sistema delle preferenze. E la “preferenza”è la stella polare di questo partito in luogo della “nomina” che a loro appare come la negazione della democrazia. Nella discussione di ieri non sono emersi ulteriori dettagli circa le alleanze, semmai dovessero concretizzarsi nelle prossime ore, che l’Udc potrebbe fare nelle due province in cui si vota. Qui le carte sono state tenute coperte,anche perché le trattative, specie con formazioni civiche, sono tutte in fieri. E’ certo che, in caso di ballottaggio, l’Udc potrebbe essere determinante. Soprattutto a Cosenza.
Ma il segretario provinciale di Crotone, Alfonso Dattolo, ha avvisato che, in caso di ballottaggio, i locali dovranno decidere cosa fare. Nella discussione si è parlato anche della situazione della regione la cui gestione governativa è stata dichiarata unanimemente «fallimentare».Ma Tassone ha ricordato che lui e Gino Trematerra criticarono, a suo tempo, anche la giunta Chiaravalloti. Oggi gli strali dell’Udc verso la giunta Loiero riguardano soprattutto i fondi Por 2007-2013, «di cui ad oggi non è stato speso un euro», e il debito sanitario.

PUBBLICATO 25/03/2009

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