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PD diviso sul dialogo con l’UDC.

Roberto Saporito
Foto © Acri In Rete
Coschignano come Loiero. Il primo cittadino acrese, espressione del Pd, eletto nel 2005 grazie al 50,33 %, vorrebbe riproporre la stessa coalizione in occasione delle elezioni del prossimo anno. Non lo dice pubblicamente ma lo fa intuire dal suo comportamento e lo confida ai suoi più stretti collaboratori.
In sostanza Coschignano, che quattro anni fa ebbe la meglio sul candidato di centro destra, Tenuta, per appena novanta voti, preferirebbe, in caso di ricandidatura, lo stesso quadro politico che lo ha sostenuto nel 2005. In barba a ciò che ha affermato il leader Franceschini secondo cui il ritorno all’Ulivo lo fa rabbrividire.
Questa legislatura si è caratterizzata, spesso, dalle continue invettive tra il sindaco e il capogruppo centrista De Vincenti che in assise hanno dato vita a dibattiti accesi e interessanti. Senza esclusioni di colpi. Può considerarsi possibile, quindi, un dialogo, e magari un’alleanza, tra Pd e Udc? I rispettivi elettorati non lo capirebbero, mentre i due esponenti politici farebbero fatica a spiegarlo. Ecco, dunque, che il Pd potrebbe spaccarsi. Perché non è un mistero che una parte consistente dei democratici vorrebbe cambiare, voltare pagine e assetto politico visto che quello attuale ha lasciato molto a desiderare. Dopo l’elezione di Capalbo a segretario zonale, i democratici hanno espresso la volontà di dialogare con i centristi ma devono vincere le resistenze, oltre che sindaco anche degli assessori Bonacci e Capalbo e del presidente del consiglio Cozzolino, che non vedono bene un’alleanza con l’Udc.
Che il primo cittadino e la base del partito non la pensino allo stesso modo, lo dimostra il fatto che a un recente appello dell’Udc, non ne è scaturita una risposta univoca, ognuno è rimasto sulle proprie posizioni. In molti, nel Pd, sono convinti che riproporre la stessa coalizione significherebbe perdere. C’è di più. La coalizione del 2005 non esiste più. Idv e Prc hanno bocciato sonoramente il sindaco mentre l’Udeur è confluito nel centro destra. Pdci, Verdi, Ps e Mps sono oramai forze di poco sopra lo zero per cento ed infine anche i due Indipendenti e l’assessore Manes non sembrano soddisfatti di questo quadro politico. Sindaco, quindi, sempre più solo? Sembra di sì, ed ecco perché egli stesso sarebbe pronto a scendere in campo anche con una propria lista sostenuta dalle forze politiche della sinistra.

PUBBLICATO 25/03/2009

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