Leggere le linee programmatiche di un candidato a sindaco, dopo che egli ha governato per lunghi cinque anni, da la possibilità di rinfrescarsi la memoria sugli obiettivi prefissati e di appurare quanti di essi siano stati veramente raggiunti. Nel caso della macchina comunale si ha l’impressione che l’amministrazione guidata da Coschignano non abbia raggiunto i risultati sperati.
Il primo cittadino espressione del Pd, eletto nel 2005, tra le altre cose aveva puntato sui concorsi e su “alcuni progetti di precedenti amministrazioni rimasti in nuce come il difensore civico, lo sportello per il cittadino e quello delle imprese” oltre ai concorsi per responsabile dell’ufficio tecnico, ufficio ragioneria e comandante dei vigili. A un anno dalla scadenza elettorale nessuna di queste figure è stata istituita. E, pare, non vi siano le premesse per istituirle nel restante anno di governo. Sicchè il comune continua a pagare ingenti somme per gli affari legali, mentre i cittadini non hanno punti di riferimenti per le loro lamentele così come le imprese. Eppure, anche di recente, alcune forze di maggioranza hanno espressamente chiesto al sindaco di avviare sia i concorsi che gli altri servizi previsti. Appello caduto nel vuoto. Proprio sui concorsi esterni, banditi per la prima volta dalla precedente amministrazione comunale, l’attuale ci aveva puntato molto.
Al punto di riaprire i termini poco più di un anno fa. I posti da ricoprire riguardano l’ufficio ragioneria, categoria D3, l’ufficio tecnico, categoria D3 riservato ad ingegneri e architetti, e l’ufficio di polizia municipale, categoria D3, ovvero ruolo di comandante, e riservato a laureati in giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio, scienze dell’amministrazione.
Centinaia coloro i quali hanno inoltrato le domande di partecipazione, sia nella prima che nella seconda fase, e che, con ogni probabilità, rimarranno nel cassetto. Difficilmente, dunque, i tre concorsi saranno espletati. Durante una recente trasmissione televisiva il primo cittadino è stato molto esplicito e, quando manca poco più di un anno alla fine della legislatura, c’è da credergli. Quello dei concorsi in genere, ma soprattutto dei tre ruoli da occupare, resta sempre un argomento scottante che può mettere in imbarazzo, e spesso anche in crisi, un’amministrazione.
Con numeri risicati, appena undici i consiglieri di maggioranza su un totale di venti, e questioni politiche ancora aperte, meglio non turbare ancor più le acque, avrà pensato Coschignano che senza mezzi termini ha parlato di “mancanza di volontà” della sua stessa coalizione. Le casse comunali non permettano, al momento, altre assunzioni, viene riferito. Bene così, ma allora perché sborsare anche diecimila euro all’anno per servizi che potrebbero garantire anche gli uffici interni?