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Ritrovate le gemelle scomparse.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
E' durata sei giorni la fuga di Giuseppina e Maria Cozzolino.
Le due gemelle trentaquattrenni hanno raggiunto Torino, dove abitano alcuni loro parenti che hanno poi avvisato la famiglia ad Acri e i Carabinieri.
L'attesa notizia del loro ritrovamento è giunta nel centro presilano nella giornata di ieri ed è stata accolta con un comprensibile sospiro di sollievo.
Il loro allontanamento avevano tenuto per quasi una settimana un'intera comunità in apprensione.
Giuseppina e Maria, residenti nella frazione Vallonecupo, a pochi chilometri dal centro abitato, si erano dileguate venerdì scorso.
La loro prima fuga era durata poche ore, considerato che in serata erano già state ritrovate.
Erano state ricoverate in ospedale, da cui sono poi sparite la mattina di sabato.
Da allora è iniziata una lunga ricerca che ha coinvolto i Carabinieri della stazione di Acri, nella circostanza guidati dal maresciallo Giordano, i familiari e gli amici.
Le segnalazioni raccolte dai militari si rivelavano sistematicamente infruttuose.
Nella giornata di mercoledì un conoscente delle due dichiarava ai Carabinieri di averle accompagnate, dietro loro esplicita richiesta, a Cosenza.
Le ricerche per due giorni si sono quindi concentrate sia nella città capoluogo che a Rende, in particolare nell'area frequentata dagli studenti dell'Università della Calabria.
Anche in questa fase purtroppo i risultati non sono stati all'altezza delle attese, con una preoccupazione che cresceva esponenzialmente.
Il perché del mancato ritrovamento e di tracce significative doveva essere chiaro da lì a qualche ora, cioè fino a quando una telefonata proveniente dal Piemonte non spiegava che le due erano a Torino e stavano bene.
Giuseppina è laureata in Matematica, Maria studia Lettere.
Ora nessuno ha voglia di chiedere spiegazioni, ma solo di farle tornare a casa al più presto e far sentire loro quel calore che solo le persone più care sono in grado di trasmettere.
Di questi giorni fortunatamente a parenti e amici rimangono solo brutti ricordi e immagini sbiadite dall'inquietudine per speranze prontamente frustrate dagli scarsi risultati di una ricerca frenetica, che non ha risparmiato luoghi ed energie di chi l'ha condotta.
Ora toccherà alle protagoniste di questa storia lasciarsela alle spalle e cogliendone comunque gli aspetti più significativi.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 14-03-2009.

PUBBLICATO 17/03/2009

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