Lettera Aperta Letto 2317  |    Stampa articolo

E’ mancato il dibattito, la cittadinanza doveva essere coinvolta.

Angelo Vaccaro
Foto © Acri In Rete
Caro amico Sindaco,
apprezzo la tua sensibilità a rispondere subito, nello stesso giorno, alla mia lettera aperta, con la spontaneità che ti caratterizza e  con tono confidenziale. Ho letto con attenzione la prima parte del tuo testo, quando mi parli di cifre insufficienti, ma  sai che non sono un tecnico progettista,  e tuttavia so per ogni valutazione tecnica c’è ne sono o c’è ne potrebbero essere altre che la ribaltano. Le scuole pericolanti si possono recuperare dal punto di vista statico, ma non c’è stata sicuramente la volontà di perseguire tale opzione.  Mettendo da parte per un attimo le questioni tecniche,  rimango serenamente sulle mie posizioni riguardo a quelle politiche.
Vedi, quello che politicamente è mancato allo sviluppo corretto di questa delicata questione della rete scolastica  è il dibattito democratico in seno al tessuto sociale, è mancata la corretta informazione alla gente e agli addetti ai lavori sulle prospettive reali, sui vincoli di legge, sulle possibili soluzioni politiche, sulle risorse, sull’aumento della qualità e su ciò che drammaticamente si perde. Su questo problema la cittadinanza doveva essere coinvolta, anche attraverso un concorso di opinioni sul web, e gli addetti anche.
Quando io scrivo che ad Acri non sono in uso consulte di settore, commissioni aperte e tavoli di confronto, non mi invento cose per ferirti personalmente o per tradire “ cinquant’anni di amicizia”, dico semplicemente che mancano e che non sono state pensate e volute politicamente.
E poi, che c’entra l’Amicizia con la Politica?  Perchè nella risposta  molto puntuale a una lettera che parla di rete scolastica e di volontà politica nel fare o disfare le cose, ti rifugi nella sfera dell’amicizia? Il sentimento  dell’amicizia – come sai – preesiste e sopravvive alle contingenze della politica e alle sue regole, a meno che tu non sia convinto che fino alla fine del tuo mandato, noi che ci conosciamo da quando ci sedevamo sui ferri dell’Annunziata, non dobbiamo partecipare al dibattito sulle questioni del territorio. Dai  fai il bravo, non puoi dirmi sempre: Angelo , anche tu ti ci metti ? Il mio status di amico non può inibire il mio diritto alla cittadinanza.
Permettimi di ribadire che le motivazioni elettorali non sono da trascurare nelle azioni di governo,   sai bene che l’ingenuità in questo campo non paga. Ma la tua risposta mi stimola, per non dare spazio ad equivoci e per non essere linciato a mia volta, ad esprimere e confermare la mia stima agli  amici che abitano nel di Là Mucone, territorio al quale non sono ostile o indifferente,  ma dove  al contrario vanto ottimi e affettuosi rapporti con i giovani delle varie frazioni, un tempo miei alunni,  ai quali ho tentato di dare il meglio di me stesso in dodici anni di insegnamento presso la Scuola Media di San Martino, e a dire loro che una scuola di qualità non si ottiene solo se c’è la direzione didattica, ma soprattutto ci sono buone risorse umane e un personale motivato e dotato di eccellente professionalità. Le due cose non sono strettamente conseguenziali.
Anch’io condivido quasi tutto il testo dell’amico Gencarelli e le sue ragioni, ma riconfermo che un buon insegnante non è tale perché c’è un dirigente che lo controlla. Da sempre i plessi della scuola elementare in Italia, in campagna e in città, non sono gestiti dai dirigenti, ma hanno costituito l’orgoglio del sistema scolastico italiano. Tuttavia anche i cittadini del centro urbano, caro amico, hanno ugualmente diritto alla qualità per i loro figli, e sarebbe doveroso impedire che, nell’ipotesi che vada in porto l’accorpamento delle due unità di scuola media, non avvengano le fusioni in orizzontale delle classi esistenti, perchè in tal caso potremmo avere gruppi  da 30 alunni, e i ragazzi di Acri, della città e delle periferie, hanno tutti la stessa dignità e gli stessi diritti di fronte alla legge... è proprio questo che mi preoccupa più di tutto.
In quanto alla tua voglia di cedermi il posto – sei il solito impertinente - leggi bene, io non ho scritto che una classe politica si è resa colpevole del suo declino, ho invece detto di assistere da lontano al lento e malinconico declino della Politica. E’ un’altra cosa.

 Ricambio gli abbracci, Angelo Vaccaro


PUBBLICATO 10/02/2009

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