E' inutile dire che la vita politica italiana sta vivendo un momento molto difficile, e a risentirne sono soprattutto le famiglie, uomini e donne del nostro paese che come si suol dire "tirano la carretta" e che con la loro paga a mala pena riescono ad arrivare alla fine del mese. Dire che il disastroso governo guidato da Berlusconi è un fallimento, equivale a fargli un complimento. Mancano, infatti, da parte di questo governo, politiche di cui il nostro paese necessiterebbe, di sostegno, di sviluppo, mirate a favorire la crescita economica, ma mancano, anche e soprattutto, politiche capaci di ridare speranza ai giovani, quella speranza di un futuro migliore, di cui i nostri giovani hanno bisogno. La scuola può, se adeguatamente riformata, contribuire a far crescere questa speranza. Quelli della Pdl, Berlusconi, i suoi ministri, affermano di avere con il c.d "decreto Gelmini" fatto tanto per la Scuola, questo in negativo è sicuramente vero. Nei prossimi quattro anni, infatti, grazie a questo governo si taglieranno 7 miliardi e 800 milioni alla Pubblica Istruzione, chiuderanno le scuole con meno di 500-600 studenti, si taglieranno 150.000 posti nella scuola, si ritornerà al maestro unico e si ridurranno le ore di lezione da 30 a 24. Affermato ciò, ha ragione Berlusconi, è veramente impossibile affermare che non si è fatto nulla per la Scuola. Non voglio però, fare valutazioni sui disastri dell'attuale governo, le valutazioni sono convinto che sapranno farle bene i cittadini alle prossime competizioni elettorali. L' appassionata discussione acrese sull'istituzione dell'istituto comprensivo che Sinistra Democratica ha proposto, voluto fortemente, e che l'attuale amministrazione comunale ha favorito e approvato con molto senso di responsabilità, devo dire, era e rimane un passaggio obbligatorio in questa fase. Non fare la verticalizzazione avrebbe significato rischiare la chiusura di alcune scuole, e a risentirne sarebbero stati soprattutto gli studenti di San Giacomo e La Mucone, popolose frazioni del nostro Comune, importanti per la sua economia. Qualsiasi persona di buon senso, che vive sul nostro territorio, che opera nella scuola, sa che questa è la verità. Ritengo, però, anche, ingiusto scagliarsi contro chi vive la nascita dell'istituto comprensivo come un errore. Le operazioni di chi amministra, devono necessariamente vedere garantita la più ampia concertazione tra le parti interessate, cercando miglioramenti e correttivi necessari, se mai di questi ve ne fosse bisogno. Per noi, per la Sinistra democratica di San San Giacomo, che l'istituto Comprensivo ha proposto e voluto, come è emerso da numerosi precedenti comunicati stampa, la sua realizzazione viene accolta con soddisfazione, ma soprattutto, con la consapevolezza che questa creazione porterà vantaggi importanti ai giovani studenti del nostro Comune.