Il centrosinistra acrese sembra condannato da una sorta di maledizione a convivere, durante l’intera esperienza amministrativa, con un clima di continue tensioni. E’ di ieri la notizia dell’abbandono del Partito Socialista del consigliere Franco Falco. E questo, in riferimento agli equilibri di coalizione, rimette tutto in discussione. Falco ha spiegato che “non ha più senso continuare a tenere in vita partiti dello zero virgola. A sinistra – ha spiegato l’ormai ex consigliere del Partito Socialista – o si crea un’alternativa al Partito Democratico o nel Partito Democratico si confluisce”.
Questa la motivazione politica del gesto. C’è tuttavia chi sostiene che abbia contribuito anche il contingente a far precipitare le cose, in particolare la scelta del nuovo assessore socialista. Falco lunedì sera ha preso parte a una riunione del partito, presenti anche il segretario provinciale Gianni Papasso e l’assessore regionale Luigi Incarnato, nella quale si è parlato anche del rimpasto e della presenza socialista in giunta. Il nome che sarebbe stato individuato non avrebbe incontrato il gradimento del consigliere comunale. Considerato che, con l’abbandono di Falco, il Partito Socialista non ha più rappresentanti in consiglio comunale, anche la sua presenza nell’esecutivo è tutt’altro che certa. Perché, a questo punto, escludere l’Udeur e non il Ps?
Rispetto a lunedì sera molte cose sono cambiate e di certo questo non aiuta a far decantare un clima che nel centrosinistra si è fatto decisamente pesante. Il rimpasto, iniziato venerdì con le revoche degli incarichi agli assessori Bruno Pascuzzo, di Rifondazione Comunista, e Salvatore Fabbricatore, dell’Udeur, lascia una scia di polemiche e rotture, anche interne agli stessi partiti. Al posto di Pascuzzo è stata nominata la commercialista Angela Vita, fortemente sponsorizzata dal consigliere Pietro Pettinato. Subito dopo la nomina, in un comunicato, il circolo locale di Rifondazione Comunista ha fatto sapere di non averla gradita e soprattutto di non aver gradito la revoca di Pascuzzo.
Veemente anche la reazione dell’Udeur, che, senza mezzi termini, ha accusato il primo cittadino e il Partito Democratico di avere disatteso quegli accordi che avevano condotto alla vittoria delle elezioni comunali del 2005.
Insomma, quello che dovrebbe essere l’ultimo rimpasto di questa esperienza amministrativa del centrosinistra, avrebbe dovuto creare le condizioni per una rinnovata serenità nei rapporti tra i partners di maggioranza. Al contrario, non solo ha acuito alcune asperità, ma ha addirittura determinato situazioni di conflittualità interna agli stessi partiti. E questo non è certo un buon viatico per affrontare lo sprint finale della legislatura.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 14-01-2009.