Quello degli scacchi è un gioco a due giocatori, nel quale uno prende i pezzi bianchi e l'altro i neri. Ogni giocatore inizialmente ha 16 pezzi: un re, una regina, due torri, due alfieri, due cavalli e otto pedoni.
Lo scopo del gioco è prendere il re dell'avversario. La cattura in effetti non avviene mai, ma una volta che il re si trova sotto attacco e non è più in grado di evitare di essere preso, si dice che è scacco e la partita è finita.
Questa volta la nostra storia ha come protagonisti due abili giocatori: uno è un nostro amico, alias Pietro Pettinato, consigliere comunale per il Partito della Rifondazione Comunista, eletto con 85 voti, l'altro è il nostro caro amico sindaco.
La partita ormai è arrivata ad una fase molto avanzata, siamo alle ultime mosse, e Pietro con la sua ultima giocata, ha messo in scacco il il sindaco, il quale però prima di effettuare la sua contromossa, ha da studiare e risolvere un dubbio amletico: esserCi o non esserCi?
E si proprio di dubbio amletico si tratta: continuare ad essere un sindaco sotto scacco oppure non essere un sindaco sotto scacco?
Se dovesse scegliere di esserlo, allora dimostrerà che quanto scritto da noi in data 4 maggio 2005 risulta essere vero, e quindi abbiamo eletto un sindaco che non sa tener a bada i segretari dei "partiti ad personam" della sua coalizione.
Se poi, dovesse scegliere di non esserlo, allora la questione cambia, perchè riavremo il sindaco auspicato che non subisce, ma manda a casa.
Noi vogliamo un sindaco così e sappiamo che lui è così.
Il nostro caro amico Pietro Pettinato ribadisce: "ancora qualche ora ed il Prc avrà un nuovo assessore. Il sindaco ha la rosa ed a lui spetta il compito di sciogliere la matassa".
L'amico Pietro è un abile scacchista, e preferisce, dall'alto dei suoi 85 voti, lasciare la mossa agli altri, (come se le beghe interne di partito le dovesse risolvere il Sindaco!!!) e pone il l'amico sindaco nella condizione di scacco matto.
Il caro sindaco non è del tutto libero di muoversi per un semplice motivo: deve evitare di mettersi in scacco.
Ci sono tre modi in cui può parare uno scacco:
- Prendere il pezzo che lo tiene in scacco.
- Bloccare la linea di attacco mettendo uno dei pezzi fra il pezzo che tiene in scacco e il re. (Chiaramente un cavallo non può essere bloccato.)
- Muoversi su una casella dove non è in scacco.
Se il nostro caro amico Pietro è riuscito a mettere in scacco il nostro carissmo amico sindaco (dall'alto dei 85 voti) e a lui chiede di risolvere i problemi interni, noi, dall'alto della sola nostra altezza (di statura, ndr), chiediamo il rispetto per i cittadini che non hanno bisogno di questi piccoli teatrini messi in atto da chi dovrebbe fare tutt'altro, ma che riescono solo ad allontanare la gente dalla politica.
Avremmo potuto fare il nome del nuovo assessore alla cultura, visto che ormai è già pronto o quasi, ma per noi un nome vale l'altro se i presupposti sono questi.
Sappiamo che governare è difficile, ma risulta essere molto più difficile assistere a questi spettacoli avvilenti, dove a vincere è solo la voglia di scappare.
Scacco matto!!!!!
A voi e a noi tutti, buon Coschignano quater...