Intervista Letto 2105  |    Stampa articolo

Semplicemente Grazie!

Redazione
Foto © Acri In Rete
In questo inizio dell'anno, abbiamo incontrato i volontari dell'ASPA, e col suo presidente dottor Luigi Pedace, abbiamo fatto quatto chiacchiere sull'attività, presente e futuro, di questa associazione presente sul nostro territorio, da ormai da 14 anni.

Periodo di Bilanci, periodo di numeri.

La Pubblica Assistenza Aspa (Acri Soccorso Pronto Aiuto) sa che solo i numeri non possono dare l'immediato peso di una associazione su un territorio, ma spesso è necessario darli questi numeri.
Nel triennio 2005 - 2007 sono stati effettuati 837 trasporti infermi, 784 servizi dialisi, per un totale di circa 170.000 chilometri percorsi; una media di 10 prestazioni ambulatoriali al giorno (per sei giorni alla settimana), interventi di Protezione Civile Regionale e Nazionale, dai funerali di Papa Giovanni Paolo II all'alluvione di Vibo Valentia; donazione gratuita di presidi (sedie a rotelle e lettini) all'assistenza domiciliare agli Anziani, nonché un corso annuale di formazione di Primo Soccorso aperto a tutti i cittadini.
Annuali progetti di Servizio Civile Nazionale che per dodici mesi hanno visto da 6 a 10 giovani per progetto impegnati nei servizi dell'associazione attuando ciò che la Legge 64/2001 "Istituzione del Servizio Civile Nazionale" all'art 1 definisce "concorrere in alternativa al servizio militare alla difesa della Patria con mezzi ed attività non militari".

Dare questi numeri può essere più o meno importante, ma perché il Presidente dell'ASPA Luigi Pedace ritiene importante una attività di oltre dieci anni sul territorio acrese?
L'importanza dell'ASPA è data dal riscontro che abbiamo dalla popolazione, da come si sviluppa una vicinanza e una partecipazione alle nostre attività da parte dei cittadini. Coloro che fondarono l'ASPA lo fecero per dare risposta a dei bisogni che emergevano dalle fasce sociali acrese e a cui nessuno dava risposta. Dopo 13 anni i volontari sono sempre lì a raccogliere le richieste dei cittadini, ad operare per chi ha bisogno, lo dicono i numeri dei nostri bilanci e la nostra attività quotidiana. I dati definitivi sul 2008 ancora non li abbiamo, ma ti posso dire che abbiamo aumentato l'attività di trasporto emodializzati, l'intervento sugli anziani con l'assistenza domiciliare e gli interventi di emergenza 118 a supporto della postazione di Acri presso l'Ospedale Civile.

Presidente ma una associazione come l'Aspa in questi anni è rimasta operativa in modo continuativa grazie a chi?
Grazie ai volontari, sono loro il motore della nostra Pubblica Assistenza, sono loro che producono i numeri che hai sciorinato in apertura.
Poi un grazie va a coloro che prima di me ne sono stati dirigenti; l'Aspa in dieci anni ha avuto quattro presidenti diversi io sono il quarto e il prossimo anno ci risaranno le elezioni e ne avremo un quinto. La nostra forza è la nostra indipendenza che passa dalla scelta democratica con libere elezioni che decidono chi devono essere i dirigenti, perché l'Aspa non è feudo di nessuno e nessuno può pensare di esserne Presidente a vita.
Così come mi preme far notare che l'ASPA ha un respiro nazionale attraverso l'ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) che riunisce circa 850 Associazioni italiane, di fatti il più grande movimento di volontariato italiano, che di recente ha rinnovato i quadri dirigenti e un volontario dell'ASPA è stato eletto Consigliere Nazionale e portato dal Presidente Nazionale nella Direzione dove avrà la responsabilità del Servizio Civile Nazionale. Anche queste sono soddisfazioni.

Quindi i Volontari, i Dirigenti e poi?
Poi i cittadini.
Un grazie ai cittadini che contribuiscono anche economicamente al sostentamento dell'associazione; tra le altre cose ogni anno stiliamo un bilancio economico che attraverso i numeri rendiconta entrate ed uscite, poiché riteniamo un dovere sia verso i soci dell'ASPA sia verso i cittadini che contribuiscono rendicontare le nostre risorse.
Grazie anche a tutti i cittadini che attraverso il 5 per mille ci hanno finanziato la nuova automedica che da qualche giorno vedete girare per il paese; difatti, dopo aver acquistato una nuova ambulanza 3 anni fa, ora abbiamo deciso di investire i circa 8.000,00 euro di quota 5 per mille del 2005 nell'acquisto di questa automedica che sarà di enorme utilità sul territorio acrese, coprendo il resto del suo costo con i contributi volontari e l'autofinanziamento dei soci.
Quello che raccogliamo con donazioni, contributi e convenzioni viene reinvestito sul territorio, per il territorio. Per noi è importante Acri e i suoi cittadini, non nascondo che in passato abbiamo rifiutato anche convenienti convenzioni che ci avrebbero portato buone entrate, ma che avrebbero significato abbandonare Acri e il suo interland. Noi siamo nati per rispondere ai bisogni del territorio di appartenenza attraverso il lavoro gratuito dei volontari, il resto lo lasciamo fare a chi cerca il guadagno attraverso il paravento del volontariato.


Si riferisce a qualche caso in particolare?

No assolutamente! La cronaca della stampa specializzata, ma anche testate nazionali, di recente si sono occupati di casi di finte associazioni che raccoglievano soldi sui territorio e ne facevano altro uso da quello che dichiaravano. Nessun caso in particolare.

Hai ringraziato Volontari, Dirigenti e Cittadini, un grazie agli Amministratori comunali?

Prima che amministratori sono cittadini, quindi li ho già ringraziati, ma è naturale che l'Amministrazione Comunale più volte ci è stata vicina contribuendo anche alle nostre attività; i Bilanci dei comuni però si sa che vivono un periodo di magra, quindi non pretendiamo l'impossibile, mentre è necessaria maggiore attenzione alle fasce deboli del nostro territorio. Come Aspa siamo in contatto quotidianamente con questo disagio, il Comune spesso è assente, latitante; i Servizi Sociali Comunali necessitano di una spinta a fare, la spinta deve essere politica poiché il personale c'è a sufficienza e, questa spinta, deve darla la politica. Noi volontari operiamo sul territorio e non ci limitiamo a segnalare il disagio ma agiamo fin dove è possibile, fin dove possiamo arrivare; il resto lo dovrebbe fare il comune, la Politica.

I politici sono quindi distanti?

No, non ho detto questo. Forse distratti da altro, pensando che l'attività sociale di un Comune possa esplicarsi solo nel dare buoni acquisto ai bisognosi; non è così! Ad Acri ci sono emergenze sociali che nemmeno si conoscono (dall'alcolismo alla solitudine degli anziani, dal disagio psichico alla concentrazione di extracomunitari in alloggi fatiscenti e privi delle più elementari norme igieniche) gli Amministratori dovrebbero solo guardarsi intorno.
Anche se di recente devo dire che c'è una diversa impostazione dell'Amministrazione, di apertura e di confronto con le associazioni presenti sul territorio, vedremo come si svilupperà.
In generale, devo poi dire che la vicinanza dei politici spesso si è manifestata in modo silenzioso nei nostri confronti. Gesti che non avevano un doppio fine, ma ci davano un aiuto importante. Ad esempio di recente la Regione Calabria ci ha riconosciuto un contributo di circa 20.000,00 euro per il nostro impegno nell'assistenza ai soggetti emodializzati. Un contributo che ci è arrivato grazie all'obiettivo interessamento dell'onorevole Michele Trematerra, lo so che facendo il suo nome un po' forse lo contrario perché è persona che nella sua attività più volte ci ha tacitamente aiutato e forse questa manifestazione pubblica di riconoscenza lo disorienterà, ma mi sento di ringraziarlo perché questo interessamento e questo contributo daranno linfa vitale alla associazione per l'acquisto di una nuova e moderna ambulanza da utilizzare sia nei trasporti degli emodializzati, sia per l'emergenza e che sarà comunque acquistata nel 2009.


Presidente ma è possibile fare volontariato senza soldi?

I volontari lo fanno, offrono il loro lavoro gratuito, una associazione non può farlo. Ci sono le spese dal carburante, alla assicurazione alla manutenzione per i mezzi, dal materiale sanitario alle divise dei volontari e alla assicurazione, dalle spese telefoniche alla cancelleria.
L'autotassazione dei volontari stessi con la quota associativa non basta, quindi reperire altre risorse è spesso necessario e vitale per l'associazione.

Presidente grazie per il suo tempo
Grazie a te per avermi dato l'occasione di parlare e dire un semplice grazie a tutti quelli che ci stanno vicini.

PUBBLICATO 02/01/2009

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