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Il Consiglio abolisce la la commissione edilizia.

Piero Cirino
Foto © Acri In Rete
Il consiglio comunale ha deciso di abolire la commissione edilizia. In linea con gran parte dei Comuni d'Italia, anche Acri ha quindi voluto privarsi di un organismo che ormai aveva solo funzioni consultive. Per i fautori dell'abrogazione, era solo un intralcio capace di allungare i già elefantiaci tempi della burocrazia. Non mancano tuttavia coloro i quali avrebbero voluto mantenerla in vita, poiché comunque costituiva un ulteriore strumento di partecipazione alla vita amministrativa della città. La scelta del consiglio comunale non è mancata di risvolti politici.
Solo pochi mesi fa, infatti, le assise municipali avevano bocciato la proposta. La differenza rispetto a quanto accaduto in aula mercoledì sera sta tutta nei rapporti tra i partiti di maggioranza e l'esecutivo.
L'abolizione della commissione edilizia era fortemente sponsorizzata dal sindaco Elio Coschignano. Eppure solo qualche seduta fa le forze che prima si richiamavano alla Sinistra Arcobaleno, cioè Verdi, Rifondazione Comunista e Partito dei Comunisti Italiani, decisero che era giusto non abrogarla. Mercoledì il passo indietro, motivato con l'imminente nascita di uno sportello unico per l'edilizia, che dovrebbe in parte ereditare i compiti della vecchia commissione edilizia. Anche una parte delle minoranze alla fine voterà per l'abolizione.
Hanno votato contro solo i quattro consiglieri dell'Udc. Per quanto riguarda il resto dell'ordine del giorno, sono passati altri due provvedimenti: vendita reliquato di terreno di proprietà del Comune sito in località Sorbo - Scorchio e rettifica delibera del consiglio comunale n. 35 del 28-10-2005. Non sono mancati invece colpi di scena interni alla maggioranza sulla vendita di un reliquato di terreno di proprietà del Comune sito in Via della Sila. In questo caso il consigliere di Rifondazione Comunista, Pietro Pettinato, non è d'accordo sulla vendita, ha abbandonato l'aula al momento del voto e ha fatto venire meno il numero legale, considerato che contestualmente sono andate via anche le minoranze. Se ne riparlerà la prossima volta.


Fonte: "Il Quotidiano della Calabria" del 05-12-2008.

PUBBLICATO 06/12/2008

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