Pare proprio che il comune di Acri abbia messo in atto, già da subito, il cosiddetto decreto legge Gelmini. A due mesi esatti dall’inizio della scuola, infatti, il tempo prolungato ancora non è partito. Nel senso che a tutt’oggi gli alunni della scuola di prima infanzia e quelli della media inferiore, devono fare a meno della mensa.
Ed è inutile chiedere in comune i motivi del ritardo perchè ognuno, amministratore o funzionario che sia, fornisce una risposta diversa. L’unica cosa certa è che la gara è stata esperita lo scorso sette novembre e pare che se l’abbia aggiudicata la stessa ditta dello scorso anno.
Che, però, pare non abbia nessuna voglia di iniziare. Disorientati maestre e genitori che avanzano domande senza, però, avere certezze. Dal comune, infatti, ogni giorno indicano un giorno diverso. Dapprima il giorno dell’apertura della mensa scolastica doveva essere l’undici di novembre, poi il diciassette ed infine l’altro ieri.
Le ultime voci, questa volta fondate, danno per certa lunedì primo dicembre la data dell’avvio del tempo prolungato. Ovvero con circa un mese e mezzo di ritardo. Il caso è stato portato in consiglio comunale da Angelo Gencarelli di FI.
“Il fatto che la gara, dice il forzista, l’abbia vinta la stessa ditta dello scorso anno, paradossalmente non ha prodotto un vantaggio. Si ha l’impressione, dice Gencarelli, che il comune prende tempo per risparmiare sulla spesa totale noncurante del fatto che tra poco inizieranno le vacanze di Natale e che molte mamme lavoratrici si trovano in un momento di difficltà.”