Due anni di reclusione e un risarcimento da quantificare in sede civile. Restano confermate le condanne a Uruegbe Kevin Chukwuka, nigeriano, 44 anni, più noto come don Kevin. La Cassazione ha, infatti, rigettato il ricorso contro la sentenza emessa nei suoi confronti. Il prete di colore, secondo l’accusa, è stato colpevole di essersi reso protagonista di un episodio di tentata violenza sessuale ai danni di una ragazzina.
Finisce così una vicenda che condanna definitivamente don Kevin, ex parroco della chiesa di S. Giacomo d’Acri. I fatti risalgono al sette febbraio del 2004. Quel giorno il parroco si sarebbe reso protagonista di un’incredibile storia durante la lezione di catechismo. La piccola S. M. di sette anni del luogo, ritornò a casa piangendo raccontando ai genitori che il prete aveva tentato di toccarla e di spogliarla. Gli esami medici non riscontrarono alcuna violenza sulla bimba ma la posizione del prete divenne ugualmente critica soprattutto dopo la coraggiosa denuncia dei genitori della bambina. Don Kevin fu tratto in arresto dopo una serie di indagini ma dopo alcuni mesi gli furono assegnati gli arresti domiciliari. La bambina fu sottoposta a numerosi interrogatori ed a test e psico - attitudinali durante i quali, secondo i giudici e i medici, non si contraddisse mai ribadendo, in ogni occasione, la sua prima versione dei fatti. Don Kevin, invece, proclamava la sua innocenza.
I giudici non gli hanno creduto. La parte offesa era rappresentata dagli avvocati Marina Pasqua e Franz Caruso.