Si ritengono decisamente soddisfatti i Comunisti Italiani per la partecipazione registrata all'iniziativa di protesta contro alcuni provvedimenti adottati dal governo Berlusconi.
I dirigenti locali, guidati dal segretario Nuccio Cerenzia, domenica mattina erano in piazza a chiedere ai cittadini una firma "per ribadire il no secco alla riforma della scuola targata ministro Gelmini, contro il carovita che sta strozzando le famiglie e, più in generale, sul rischio di deriva democratica che corre il Paese, dove troppo potere è concentrato su una persona sola: il presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi".
Alla fine, con notevole soddisfazione, hanno raccolto circa cinquecento firme.
Oltre alla firma, chi voleva, poteva acquistare, al prezzo simbolico di un euro, un pane da un chilo.
Alla fine ne verranno venduti circa quattro quintali.
Era un modo come un altro per porre l'accento sul carovita e sulla insostenibilità dei costi ordinari che una famiglia è costretta ad affrontare.
Un euro per il pane è un prezzo fuori mercato anche da queste parti.
La presenza in piazza della quasi totalità del gruppo dirigente locale è stata anche l'occasione per raccogliere qualche opinione circa l'attività dell'amministrazione comunale, di cui il Partito dei Comunisti Italiani è uno degli attori principali.
Domenica in piazza Sprovieri serpeggiava un certo malumore a proposito dell'assessore di riferimento in giunta, Salvatore Montalto.
Voci accreditate, anche se, per ragioni di opportunità, ancora ufficiose, danno ormai per certo e imminente l'avvicendamento di Montalto nell'esecutivo guidato dal sindaco Elio Coschignano.
Sarebbe il secondo per i Comunisti Italiani, dopo quello che ha visto l'ingresso dello stesso Montalto e l'uscita di Amedeo Gabriele, che ora fa parte del direttivo del Partito Socialista.
L'operazione potrebbe essere condotta in contemporanea proprio con quella che porterà in giunta anche un esponente socialista.
In quest'ultimo caso non è ben chiaro chi gli cederà il posto.
L'ipotesi più plausibile indicherebbe il nome di Salvatore Fabbricatore, ma c'è anche chi vorrebbe un ridimensionamento del Partito Democratico, che in giunta ha due esponenti.
Sembra comunque inverosimile che il partito più consistente della maggioranza possa accettare di perdere un assessore.