Come tanti, anch'io la notte scorsa ho perso ore di sonno, rapita dalla trepidazione che ha portato un colto ragazzo Afro Americano a diventare (Evviva!) il Presidente degli Stati Uniti D'America.
Mi ha affascinata ed anche emozionata il suo fare schietto ed innovativo, la sua campagna elettorale incentrata a mio avviso sulla forza della parola, mi è parsa colma di intelligenza del cuore. Quell'intelligenza che scavalca l'esteriore e arriva appunto a creare empatia.
E' bello sapere che l'America ha cambiato pelle, con l'audacia della Speranza, credendo e fidandosi del NUOVO. E' bello poter credere che il sogno dei cittadini americani ed insieme a loro di tutti i popoli del mondo, si avveri. Certo ne avrà di cose da sbrigare Obama, in quella grande immensità… dovrà mettere a punto un grandioso "piano di battaglia", un concreto progetto di "frontiera" per affrontare i gravi problemi del gigante malato: la crescente insicurezza economica delle famiglie americane, le tensioni razziali e religiose interne al corpo politico, le minacce globali, il terrorismo e gli imminenti pericoli ecologici.
Ha avuto il coraggio di offrire un Gran sogno all'America,questo ragazzone abbronzato, ma quel che ci auguriamo di cuore, è che riesca ANCHE a farlo avverare.
E' proprio nel giubilo contagioso della bella e buona vittoria di Obama, che ho ripensato anche al sogno di un piccolo fazzoletto di terra ai piedi della meravigliosa Sila: Acri, il mio, il nostro paese.
Non abbiamo forse anche "noi" 4 anni fa, creduto, al nostro piccolo "sogno americano"?
Si è forse avverato?
Quale Mondo Nuovo ha creato la rivoluzionaria elezione di un altro colto ragazzo di sinistra, colmo di speranze e di voglia di cambiare? Quali incertezze politico-economiche si sono chiarite, quali libertà si sono rafforzate, quali aperture innovative ci hanno inondato?
Cosa hanno ricevuto di bello e di buono i tanti ragazzi e giovani acresi che in quel sogno hanno fortemente creduto? No, no, non parlo solo di risorse economiche, mi riferisco soprattutto alla capacità di farli sentire parte VIVA, importante del tessuto sociale, alla capacità di abbracciarli, che una istituzione veramente nuova, veramente grande, DOVREBBE saper fare, alla capacità di tenerli lontani dalla noia e dalla disperazione.
Quale terribile male colpisce anche i sognatori di buona volontà una volta giunti nei posti "di comando"? Quale male oscuro li costringe a modificare le loro più belle intenzioni, danneggiando gravemente il loro sistema immunitario e indebolendoli al punto da far loro dimenticare che avevano un sogno?
Nella speranza che l'antidoto possa giungerci anche da oltre Oceano, continuiamo ad esercitare l'ottimismo della volontà.